Il pandarancio è un dolce molto comune a Palermo. Ha un sapore di arancia molto intenso, è morbido e molto profumato. La sua particolarità è data dal fatto che si usa tutto il frutto, in diverse composizioni: succo, scorza, candito. Alcune ricette prevedono l’utilizzo del frutto intero, frullato in toto insieme all’impasto. Io trovo che in questo modo, però, prevalga la nota amarognola data dall’endocarpo, la pellicola bianca che si trova sotto la buccia.
Sul perchè venga chiamato pandarancio (al maschile) e non pandarancia (al femminile) non ho trovato molte indicazioni. Come sappiamo, l’arancia è il frutto, mentre l’arancio è l’albero. A rigor di logica, quindi, utilizzando il frutto, dovremmo chiamare questo dolce pandarancia. Invece non è così. Se trovate una soluzione a questo enigma, me la raccontate?
Questa ricetta, donatami da Giovanni Cappello, è perfetta e molto semplice da realizzare.
Pandarancio
Ricetta di giovanni Cappello
Per uno stampo da 24 cm
125 gr burro morbido
150 gr farina di mandorle
100 gr tuorlo
37 gr zucchero
25 gr pasta di arancia (scorze di arancia candite e frullate)
25 gr succo di arancia
scorza di 1 arancia grattugiata
150 gr albume
125 gr zucchero
175 gr farina 00
1 bustina di lievito per dolci
Per il procedimento vi rimando alla visione di questo video, che ho pubblicato sulla mia pagina qualche giorno fa. Non è necessario usare uno stampo a ciambella come ho fatto io. Anche uno stampo rotondo e uno da plumcake andranno benissimo.
Mi raccomando, seguitemi sulla mia pagina Facebook. Oltre alle mie ricette, troverete nuove idee, le mie videoricette e tanto altro.
Buon Appetito!
Stefania
8 commenti
Fantastico…. E grazie ancora ? !
☺ se vuoi, adesso puoi linkarmi!
Ciao Stefania, è sempre un piacere far capolino nel tuo meraviglioso blog
Questa torta l’ho fatta alcuni anni fa con il frutto intero e giustamente come dici tu, mi risultò amarognola.
Poi pensai di rifarla mettendo preventivamente le arance in acqua alcuni giorni come si fa per la marmellata, per ovviare il problema.
Io l’ho conosciuta come una torta di origini ebraiche.
Siciliana-ebraica, non importa: è sempre una meraviglia constatare che alla fine ci si ritrova sempre tanto vicini a tavola
Complimenti
Hai detto una bella verità! La cicina unisce e crea gioia, sempre!!!
Ciao Stefania!!
Pandarancio o pandarancia, comunque sia è bellissimo e fatto alla perfezione , come tutte le tue creazioni!
Adoro il profumo ed il sapore dell’arancia, dovrei provare a farlo!
Un abbraccio
Lucia
è molto delicato, morbido, e si mantiene perfettamente anche per una settimana, sempre che tu riesca a non finirlo prima. Fammi sapere se lo provi, mi farebbe piacere avere il tuo parere
Ciao Stefania, sono capitata nel tuo blog cercando la ricetta di questo dolce che ho assaggiato a Palermo, la città nativa di mia madre, e siccome condivido il tuo parere che il frutto intero dia una nota troppo amarognola (già provato una volta) seguirò la tua ricetta anche se non ho farina di mandorle in questo momento, ma delle splendide arance non trattate e della pasta d’arance fatta da me. Sostituirò le mandorle con altra farina, sicuramente sarà meno gustoso del tuo ma certamente buono. Grazie per aver condiviso questa ricetta di Cappello, complimenti per il tuo blog che continuerò a seguire e se dovessi pubblicarla indicherò il tuo blog come fonte a cui mi sono rifatta. Grazie ancora ed a presto, Resy
Ciao resy, ti ringrazio per le belle parole. Sono sicura che il tuo dolce sarà buono anche senza farina di mandorle! Fammi sapere!