Qualche settimana fa ho ricevuto un invito a partecipare ad un contest molto interessante, dedicato ai lievitati senza glutine. L’idea è quella di sensibilizzare e far conoscere meglio il mondo della celiachia, ma anche quello di offrire nuovi spunti e nuove idee per ricette senza glutine.
Ho accolto con favore l’invito, pur non avendo mai avuto esperienza di lievitati gluten free. Ebbene si, nonostante nel mio blog il 65% delle mie ricette sia privo di glutine, e nonostante riservi grande attenzione ai miei dolci in modo da renderli liberi dal glutine, non mi ero mai cimentata con un lievitato.
Prima di lanciarmi in questa avventura, mi sono documentata un pò e ho capito che:
– l’impasto lievitati gf deve essere molto idratato, molto più dei comuni impasti glutinosi.
– proprio per questo motivo, potevo scordarmi di avere a che fare con spatole, tarocchi, incordature, ganci e pirlature
– nonostante tutti gli sforzi possibili e immaginabili, riuscire ad ottenere un prodotto soffice soffice e molto alveolato è impresa ardua, riservata solo ai grandi esperti (e io di certo non lo sono)
La mia idea, quindi, è stata quella di proporre ricette semplici, sia per non complicarmi troppo la vita, ma anche (e sopratutto) per riuscire ad ottenere dei prodotti di facile esecuzione anche a chi, come me, è alle prime armi. Pensando sempre al primo punto come fondamentale, ho pensato di sperimentare il metodo del water roux, in modo da rendere l’imapsto molto idratato ma non troppo mollo. Credo che abbia funzionato.
Panbauletto senza glutine con metodo water roux
Per 2 stampi da plum cake
Per il water roux
30 gr farina senza glutine (mix Polselli per pizza)
210 gr acqua
Per l’impasto:
480 gr farina
130 gr latte
210 gr acqua
40 gr olio
1 cucchiano di sale
1 cucchiaino di zucchero
3 gr lievito di birra fresco
Preparare il water roux: inserire la farina in un pentolino e aggiungere l’acqua poco alla volta, mescolando con una frusta per eliminare i grumi. Inserire gradualmente tutta l’acqua, poi portare tutto a bollore. Si otterrà una crema densa, gelatinosa e piuttosto spessa. Fare intiepidire qualche minuto.
Sciogliere il lievito di birra nell’acqua insieme allo zucchero e unirvi il latte. Versare la farina nella ciotola della planetaria con la frusta k, poi aggiungere il mix di acqua e latte, poco alla volta. Inserire infine il water roux e mescolare tutto alla minima velocità per qualche minuto. Aggiungere infine gradualmente l’olio , e il sale.
Rovesciare l’impasto ottenuto (che sarà molto morbido, simile per consistenza a quello degli gnocchi di patate) su un piano di lavoro unto di olio e dividerlo in due parti. Con le mani ben unte, appiattire l’impasto e poi arrotolarlo su stesso, formando un filoncino. Adagiare il filoncino in uno stampo da plum cake rivestito di carta forno, e ripetere la stessa operazione con la seconda metà di impasto. Spennellare la superficie con olio, e fare lievitare al caldo (io nel forno spento) fino al raddoppio (il tempo di lievitazione dipenderà da molti fattori, primo fra tutti la temperatura della nostra cucina. Per me, con circa 20 gradi esterni, ci sono volute 10 ore). Quando il panetto sarà ben gonfio, cuocerlo in forno a 200° per circa 35 minuti. Una volta cotto, fare raffreddare e poi conservare in un sacchetto di carta avvolto in uno strofinaccio da cucina pulito, in modo da conservarne la morbidezza il più a lungo possibile.
Note:
– come tutti i lievitati senza glutine, anche il mio dopo qualche ora ha iniziato a perdere di fragranza. Si è però mantenuto morbido (quindi non secco o duro) fino al giorno successivo.
– nel caso non fosse consumato in giornata, è preferibile tagliarlo a fette e piastrarlo, in modo da restituire un minimo di croccantezza
– questo pane può essere tagliato a fettine e conservato in freezer in sacchetti alimentari. Prima di consumarlo, sarà necessario scaldarlo leggermente nel forno e nel microonde: tornerà morbido come appena sfornato
– non avendo esperienza di lievitati gluten free, non ho termini di paragone, però posso dirvi che questo pane, nonostante non sia bellissimo a vedersi e si presenti con una crosta poco croccante, è discretamente buono (parola di mangiatrice di carboidrati glutinosi!)
– in foto vedete due panbauletto, uno dall’aspetto più anemico, l’altro più dorato. Sono stati realizzati nello stesso momento e con lo stesso impasto e cotti nella stessa infornata, solo che il primo l’ho steso su un piano infarinato (con notevoli difficoltà), l’altro invece sul piano unto di olio (più gestibile)
– se cucinate questo pane per un amico celiaco, prestate sempre attenzione a tutte le norme igieniche per evitare contaminazioni
– Partecipo al Contest “Non c’è spiga che tenga” indetto dalla Confraternita della pizza
24 commenti
E anche questa è fatta! Adesso il mondo senza glutine non ha più segreti per te!
E io ho imparato una nuova cosa, il water roux, che sperimenterò alla prima occasione!
Brava, as usual!
Sicuramente tu, con la tua esperienza, otterrai risultati eccellenti
non ho mai lavorato totalmente senza glutine neanche un dolce, figurati un lievitato! però la curiosità è tanta, devo cimentarmi prima o dopo e tanto vale con un impasto visto che da me il pane viene divorato!
bravissima e in bocca al lupo per il contest
La lavorazione del lievitato senza glutine è tutto un altro mondo, e il risultato è nettamente differente. Buono ma differente
la ricetta mi tenta proprio e la farò oggi stesso.Grazie!
Ciao Francesca, ne sono felice. Mi farebbe molto piacere avere poi un tuo feedback per sapere come è andata. Grazie
WOW, complimenti Stefania! Il tuo pane è davvero bellissimo! Non conoscevo il water roux… procedimento molto interessante, lo proverò presto!
Ciao Ely, ho scoperto il water roux per i lievitati qualche anno fa, e adesso non lo lascio più, sopratutto per pancarrè e pani morbidi. Il risultato è sempre perfetto. Ti permette di aggiungere una quantità maggiore di acqua, senza che l’impasto ne soffra
no words! e meno male che è la prima volta! secondo me è bellissimo! mai usato il metodo water roux, ho imparato una cosa nuova da te, grazie! che dire? sei stata bravissima! anche questo scoglio è superato, in bocca al lupo per il contest e buona domenica
Dal basso della mia esperienza, questo metodo mi ha dato grande soddisfazione. Tu otterresti risultati grandiosi!
Bellissimo pane Stefania!
Ho provato anni fa a fare un pane con il metodo tang zhong, che mi sembra molto simile se non lo stesso, ricordo che avevo fatto proprio un panbauletto tipo il tuo ma i risultati non mi avevano entusiasmato, quindi avevo piantato lì gli esperimenti.
Dopo aver visto il tuo bisogna che ci riprovi, d’altronde quando ci sei tu di mezzo, tutto funziona!
Bravissima!
Ciao Gaia! É proprio lo stesso metodo! Lo devi assolutamente provare, il pane che si ottiene è morbidissimo!
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[…] Ecco il pane riuscitissimo di Stefania Conti fatto con il metodo del water roux […]
Ciao volevo chiederti x il pane bauletto 10 ore di lievitazione…è Corretto??? Grazie
Buongiorno Roberta, come per tutti i lievitati, i tempi di lievitazione sono sempre indicativi: dipendono dalla temperatura ambiente e dalla quantità di lievito usato. Non concentrarti sulle 10 ore, con questo caldo potrebbero volercene di meno. Osservalo spesso e portalo in forno quando lo vedrai soffice e gonfio
grazie lo faro’…sono curiosissima di usare questo metodo…speriamo bene
Fammi sapere
ciao……e’ uscito uno spettacolo ed e’ una nuvola!!!!!contentissima grazie
Siiiiiiii!!! Sono troppo contenta, bravissima!!!
posso inviarti foto su fb
Ma certo! Mandala per email (la trovi tra i contatti). Se mi autorizzi, domani la pubblico sulla mia pagina facebook
[…] Con le farine Polselli, sponsor della manifestazione, ho realizzato un morbidissimo e sorprendente panbauletto con il metodo water roux. Oggi, invece, vi propongo una semplicissima pizza margherita. Anche stavolta mi sono mantenuta sul […]