Ed è di nuovo MTC. Stavolta la ricetta con cui dovremo cimentarci è quella dei canederli, propostaci da Monica.
I canederli stanno ad una siciliana come il dado sta alla caponata.
Eppure sono qui. Siciliana più che mai, mi sono messa all’opera, trasferendo nei miei canederli un pò dei profumi e sapori di casa mia. Non ho avuto alcun dubbio sulla scelta del pane: grano duro siciliano varietà tumminia. È un antico grano povero di glutine (povero, non privo!) molto profumato e aromatico. Ha un colore scuro e un retrogusto di castagna. Il pane con farina tumminia (è famoso il pane nero di Castelvetrano) ha una alveolatura fitta, mollica compatta e crosta spessa.
Mi è sembrato perfetto per la preparazione dei canederli, visto che Monica indica proprio un pane con queste caratteristiche come base di partenza.
La scorsa settimana ho pubblicato un post con i diversi esperimenti fatti in questi mesi con la tumminia. Nonostante il mio preferito sia quello morbido tagliato con 00, per questi canederli ho scelto il tradizionale, con sola tumminia.
Per accentuare il sapore di questo grano, ho unito castagne crude, che conferiscono anche una leggera nota croccante. In abbinamento alle castagne, mi è sembrato perfetto il connubio con la pancetta. La nota aromatica, infine, è data dal brodo vegetale, con cui ho fatto un leggerissimo infuso al rosmarino.
Bene, eccomi qui con i canederli visti da una siciliana. Io i canederli li ho fatti. Voi però il dado nella caponata non mettetelo!!!
Canederli con pane di tumminia, pancetta, pecorino e castagne in brodo al rosmarino
Per 4 persone
Per i canederli:
300 g pane di tumminia raffermo
200 ml latte intero
2 uova
50 g pecorino semistagionato a cubetti
10 castagne crude
4 fette di pancetta coppata
1 cucchiaino di rosmarino fresco tritato
1 cucchiaino raso sale fino
1 pizzico pepe nero macinato
Per il brodo:
1 carota
1 costa di sedano
1 cipolla
1 rametto di rosmarino
2 lt acqua
1 cucchiaino di sale
Preparare il brodo vegetale: pulire gli aromi, tuffarli nell’acqua fredda, aggiungere il sale e portare a bollore. Fare bollire per un’ora a fuoco medio. Spegnere la fiamma, aggiungere il rosmarino e chiudere la pentola con il coperchio, lasciando freddare. Assaggiare ed eventualmente regolare di sale. Filtrare e tenere da parte.
Preparate i canederli: Prendete un terrina capiente e versatevi il pane raffermo. In una ciotola unite le uova ed il latte a temperatura ambiente e sbattete leggermente per rendere il liquido omogeneo; versatelo sul pane, mescolate bene e lasciate riposare, mescolando ogni tanto, per almeno 20 minuti.
Intanto pulite il formaggio e tagliatelo a pezzetti molto piccoli, nell’ordine dei 3-4 mm (più grandi sono, più renderanno disomogeneo l’impasto). Aggiungere le castagne pulite e sminuzzate grossolanamente con le mani, la pancetta tritata al coltello, e il rosmarino tritato. Prendete la ciotola col pane ammorbidito, saggiatene la consistenza con le mani. Dev’essere morbido, umido, ma non inzuppato, e compattandolo non dev’essere troppo appiccicoso. E’ un passaggio fondamentale, non fatevi ingannare dall’apparenza asciutta versando altri liquidi, pena la disfatta in cottura. Aggiungete il sale, il pepe e il formaggio a cubetti. Impastate a fondo con le mani, compattando e distribuendo in maniera omogenea gli ingredienti, pressando bene. Il composto sarà leggermente colloso, rimangono dei piccoli residui sulle mani, ma pochissimi.
Scaldate il brodo. Inumiditevi leggermente le mani e formate una sfera, prima roteando e poi pressando a fondo con le mani, che abbia un diametro di 4 cm. Fate subito la prova di cottura, con il brodo che sobbolle, per 5 minuti. Il canederlo deve rimanere compatto, non sfaldarsi. Certo, magari perde un pezzettino di pane, ma non deve perdere la sua forma, altrimenti avete esagerato con i liquidi e la struttura non regge. Se ciò dovesse capitare unite un cucchiaio di pane grattugiato e rifate il test. Se supera il test di cottura, prelevatelo dal brodo, assaggiate la consistenza finale, eventualmente aggiustate gli aromi e procedete con la preparazione delle altre palline. Cuoceteli in due tornate, non ammassateli nella pentola e lasciateli venire a galla senza stressare troppo la temperatura del brodo. Servite dopo i 5 minuti di cottura in un piatto fondo, 4 a testa, con brodo che li copra per circa la metà.
Buon Appetito!
Stefania
6 commenti
il dado nella caponata… una réclame da denuncia! La sapienza in cucina è ben altro. Per esempio questi tuoi canederli. Bellissimi.
Sono tante le farine uniche e particolari che passano per le nostre cucine e questa ammetto di non averla mai provata, ma ne capisco gli aromi grazie alla tua descrizione.
Mi piace l'idea di sentire le castagne scrocchiarelle, che contrastano con la pancetta ed il pecorino sapidi, il tutto reso profumato dal rosmarino e ammorbidito dal brodo aromatizzato.
Ottimi accostamenti che dimostrano come un piatto possa essere reinterpretato e declinato in qualsiasi regione o tipicità senza perderne in bontà, se si conoscono bene le materie prime.
Grazie Stefania!
Secondo me se ci mettevi un dado invece che le verdure il brodo sarebbe venuto più gustoso….o no?
qui a Genova (anzi: là, a Genova, dovrò abituarmici) ha aperto un forno che fa pane solo con farine povere di glutine, oltre che col lievito madre. costano l'ira di dio, ma visto che le premesse sono da sostenere, ho timbrato il cartellino pure io e proprio col pane di tumminia. Che aveva un gusto stratosferico, ma una consistenza pessima (la stessa riscontrata negli altri prodotti acquistati- per cui il bocciato è il fornaio, non le farine). Difatti, con la foto del pane chehai postato tu, quello che avevo io non ha nulla in comune: sembrava pane di segale, zero alveolato, compattissimo e pesantissimo. Però, il sapore è di quelli che entrano in cortocircuito: è bastato un morso, per essere nel bosco, al mattino, quando la natura ti stordisce con i suoi profumi. E non mi soprende che proprio da te, che sei una delle cuoche più sensibili ed attente che conosca, sia venuta fuori una ricetta del genere, che è una altissima reinterpretazione di questo piatto, un'ode delicata alla tua terra, la conferma- se mai ce ne fosse bisogno- di quanto conti sapersi mettere in ascolto degli ingredienti e mettere la propria bravura a loro disposizione, perchè possano esprimersi ciascuno al meglio, concorrendo alla realizzazione di un piatto magistrale. Questa è la tua grande caratteristica, la tua "diversità", il tuo insegnamento più grande: grazie per condividerlo sempre e sempre con questa qualità.
castagne e pancetta ,che delizia, bellissima ricetta!
[…] porri di Tamara 43.Canederli in brodo con sedano rapa, monte veronese e semi di carvi di Paola 42. Canederli con pane di tumminia, pancetta, pecorino e castagne in brodo al rosmarinodi Stefania 41.Canederli al cavolo nero di Chiara e Marta 40.Canederli affumicati di Tiziana 39. Canederli […]