Ecco ritornati alla sfida mensile più appassionante del web. Quando l’MTC va in vacanza, all’inizio ci sentiamo tutti un pò orfani. Poi ce ne facciamo una ragione, andiamo in vacanza, facciamo bagni al mare o passeggiate in montagna, aspettando comunque con ansia l’arrivo del 5 settembre e il lancio della nuova sfida. Settembre segna l’inizio del nuovo anno, rigenerati dopo il riposo estivo, anche l’MTC ricomincia a rimetterci in moto i neuroni.
Questo mese il compito assegnatoci da Acquaviva è quantomai interessante e stimolante. Oggetto della sfida di Settembre è il riso, declinato in tre diverse tecniche di cottura: cottura per assorbimento, cottura al latte, cottura pilav.
Dopo aver studiato attentamente il suo interessante ed esaustivo post, e non aver comunque trovato la lampadina che accendesse i neuroni ancora in vacanza, ho deciso di intraprendere una strada a me sconosciuta. La strada del quasi sicuramente fuori gara. Un pò per gioco, un pò per sperimentare, un pò “per vedere di nascosto l’effetto che fa” …
Ho deciso di rimanere in Oriente, sia nella scelta dell’ingrediente principale, che nei condimenti usati. Pur avendo “studiato” un pò l’argomento proprio in vista di questa mia partecipazione, ammetto la mia totale ignoranza in fatto di cucina orientale. Infatti il mio piatto, che vorrebbe essere una interpretazione personale della cucina giapponese, agli occhi e al palato esperto di Acquaviva potrebbe sembrare una vera e propria eresia: potrebbe essere cioè paragonato ad una lasagna bolognese fatta con il ketchup!
Il riso che ho scelto non è un vero riso, ma un derivato del konjak. Il Konjak è una radice asiatica dalla quale viene estratta una fibra utilizzata nella cucina orientali in molti piatti e specialità tradizionali, come gli spaghetti shirataki. Il glucomannano presente nel konjak è una fibra alimentare altamente saziante, non contiene glutine, grassi, nè carboidrati, e ha un indice glicemico nullo. Una volta estratto dalla pianta, viene idratato e plasmato manualmente in diversi formati, dallo spaghetto al riso, ai sedanini.
In Italia, è possibile reperire facilmente gli spaghetti shirataki o il riso di konjak sia nei negozi online, che nei negozi asiatici, oppure nei negozi bio. Vengono venduti sia reidratati (che io detesto), sia secchi. Somigliano molto ai vermicelli di riso e o di soia, ma sono, come dicevo poco sopra, assolutamente privi di carboidrati. La cottura è particolare, differente dal modo in cui noi abitualmente bolliamo il riso o la pasta, per cui vi consiglio di leggere bene le indicazioni sulle confezioni. Il konjak non scuoce, per cui può essere bollito anche per tempi prolungati. Inoltre aumenta molto di volume, per cui 50 grammi sono più che sufficienti per una porzione adulta. Ha un unico inconveniente, almeno qui in Italia: è molto caro. Una confezione da 250 gr arriva a costare fino a 8 €, a volte anche di più.
Giappone dunque. Anche se non è proprio questo ciò che Acquaviva desiderava da noi. Perdonami, ma la tentazione di andare fuori dagli schemi è stata più forte di me.
Riso di konjak all’orientale con tofu, gamberi, verdure e salsa di soia
Per 2 porzioni
50 gr riso di konjak
100 gr gamberetti (peso pulito)
10 gr funghi shitake secchi
10 gr funghi shitake secchi
150 gr tofu al naturale
2 cucchiai di salsa di soia
1 zucchina
1 carota
1 uovo
1 uovo
olio di sesamo
Ammorbidire i funghi shitake in acqua tiepida per 10 minuti, poi tagliarli a fettine sottili eliminando il gambo. Tagliare le carote a julienne e cuocerle in un pentolino insieme ai funghi e a poca acqua di ammollo dei funghi, aggiungendo mezzo cucchiaio di salsa di soia e un cucchiaino di zucchero. Cuocere per 2 minuti a fiamma vivace in modo da fare restringere il brodo. Quando pronti, tenere da parte.
Tagliare la zucchina a julienne e sbollentarla per 2 minuti in acqua salata, poi scolarla e farla freddare in una bacinella di acqua e ghiaccio in modo da bloccarne il colore.
Ripassare in padella i gamberetti con un cucchiaino di olio di sesamo e saltarli velocemente. Tenere da parte.
Tagliare il tofu a cubetti piccini e passarli in padella senza condimento fino a farli dorare da tutti i lati. Insaporire poi con mezzo cucchiaio di salsa di soia
Con l’uovo preparare una frittata sottile e poi tagliarla a strisce.
Tagliare la zucchina a julienne e sbollentarla per 2 minuti in acqua salata, poi scolarla e farla freddare in una bacinella di acqua e ghiaccio in modo da bloccarne il colore.
Ripassare in padella i gamberetti con un cucchiaino di olio di sesamo e saltarli velocemente. Tenere da parte.
Tagliare il tofu a cubetti piccini e passarli in padella senza condimento fino a farli dorare da tutti i lati. Insaporire poi con mezzo cucchiaio di salsa di soia
Con l’uovo preparare una frittata sottile e poi tagliarla a strisce.
Preparare il riso: bollirlo per 7 minuti in abbondante acqua non salata, poi scolarlo in un setaccio fine e sciacquarlo abbondantemente sotto acqua fredda. Ripassarlo in padella, in modo da farlo asciugare un pò, con un cucchiaino di olio di sesamo e un cucchiaio di salsa di soia.
In una capiente ciotola, unire tutti gli ingredienti, tranne la frittata, poi impiattare e servire decorando con i fili di frittata
In una capiente ciotola, unire tutti gli ingredienti, tranne la frittata, poi impiattare e servire decorando con i fili di frittata
Note:
– pur avendolo preparato, ho scordato di inserire nel piatto il tofu, per cui non lo vedete in foto, ma sappiate che l’ho mangiato!
– il tag Senza uova si riferisce al riso servito senza la frittata
– ho “studiato” un pò l’argomento riso e Giappone dal libro “Sapori d’Oriente” di Nanaho Hamaguchi, Walter Pedrotti, Stefano Scolari, e dal quale ho anche tratto ispirazione per questa ricettaBuon Appetito!
Stefania
– pur avendolo preparato, ho scordato di inserire nel piatto il tofu, per cui non lo vedete in foto, ma sappiate che l’ho mangiato!
– il tag Senza uova si riferisce al riso servito senza la frittata
– ho “studiato” un pò l’argomento riso e Giappone dal libro “Sapori d’Oriente” di Nanaho Hamaguchi, Walter Pedrotti, Stefano Scolari, e dal quale ho anche tratto ispirazione per questa ricettaBuon Appetito!
Stefania
7 commenti
Almeno lo hai fatto io manco quello!
stefania non sapevo di questa radice che bello scoprire sempre cose nuove
questo piatto è eccellente complimenti
Maddai…stavo pensando di sperimentare la stessa cosa…..
l'ho trovato oggi in un negozio di specialità orientali…..
Stefania per quanto riguarda l'ammissibilità ti tolgo subito il dubbio: non solo il tuo riso non è riso (sarebbe un po' come accettare la pasta perché in formato risoni…), ma purtroppo per cuocerlo non hai potuto nemmeno utilizzare una delle tre tecniche della sfida.
Detto ciò, sono ammiratissima per la giapponesità delle tue intenzioni e per la cura dei dettagli: ogni ingrediente preparato nel suo giusto modo, i sapori ottimamente equilibrati… hai preparato un vero e proprio chirashi. Sei una grande!
Solo tu potevi pensare di fare un riso, con un non riso!!! Muoro dalla e risate 😀
Sará fuori concorso,sará quel che sará ma mi pare un gran piatto;complimenti!!
Bacioni
Vera
"La sfida mensile più appassionante del web", hai detto proprio bene cara Stefania. E non penso che tu debba scusarti perchè la tua ricetta è molto originale e gustosa! La proverei subito!
:*