A volte mi chiedo a cosa serva davvero avere un blog. Mi chiedo a chi giova tutto questo lavoro. Cucinare pietanze sempre nuove, impiattare in maniera elegante, allestire un set fotografico, fotografare, scaricare le foto e selezionare le migliori, aggiustare gli scatti, scrivere il post introduttivo, trascrivere la ricetta senza fare errori (e quanti ce ne sono in questo blog!). Poi c’è sempre un contest cui fa piacere partecipare, una iniziativa che fa piacere promuovere, il GFFD che è ormai un appuntamento fisso. Insomma, avere un blog di cucina è un lavoro impegnativo. Non retribuito, ovviamente.
A chi serve?
C’è davvero qualcuno che legge attentamente?
C’è davvero qualcuno che poi trae spunto dal mio blog?
C’è davvero qualcuno che apprezza il mio lavoro?
In occasione del contest di Flavia, osservando le mie ricette che sono state replicate nelle vostre cucine, mi sono fatta l’idea che alla fine, ciò che veramente serve, è l’idea, il piatto da portare in tavola la sera a cena. Tutti questi dolce, a volte anche così elaborati, servono solo a me, alla mia gola, alla mia vanità, ma trovano poi poco riscontro sul campo della cucina di tutti i giorni.
Ecco, sono sincera, a volte penso di chiudere i battenti e dedicare tutto questo tempo ad altre attività, magari più remunerative.
A volte.
Altre volte, invece, ringrazio il cielo per avermi fatto aprire questo blog, che negli anni mi ha regalato tante piccole soddisfazioni, e mi ha dato la possibilità di farmi conoscere persone splendide, amiche meravigliose che contornano la mia vita di sorrisi e di gioia.
Ho conosciuto Cinzia … ehm … ecco … boh … Cinzia, quando ci siamo conosciute? Beh, non importa quando ci siamo conosciute, so solo che lei è una amica “spaziale”, allegra e solare come poche persone sanno essere, una amica sincera e preziosa. Averla avuta nella mia cucina a cucinare insieme è stato uno dei grandi regali che questo blog mi ha dato. Ho trascorso un pomeriggio spensierato, gioioso, goloso e felice.
Ecco cosa mi fa andare avanti, la consapevolezza che alla fine, dopo tutto, un ritorno a tutto questo lavoro c’è: è l’amicizia che nasce dietro uno schermo e che poi diventa reale, il dono più prezioso che si possa ricevere. Vi rimando a lei per tutti i dettagli su questo allegro pomeriggio trascorso insieme.
Dulce de leche
da “Peccati mignon” di Luca Montersino
Per il biscuit alle mandorle e cacao
245 gr T.P.T. (123 di zucchero a velo e 123 di farina di mandorle)
100 gr uova
50 gr tuorli
70 gr farina
30 gr cacaio amaro in polvere
225 gr albumi
80 gr zucchero
Per la crema al dulce de leche:
175 gr dulce de leche
250 gr panna
8 gr agar agar
50 gr burro
Per la finitura:
mandorle a filetti (noi nocciole in granella)
gelatina neutra
Preparare la crema: mettere in un pentolino il barattolo di latte condensato coprendolo completamente con acqua fredda. portare a bollore e fare bollire per 2 ore e mezzo, facendo attenzione che il vasetto sia sempre ricoperto di acqua. Trascorso il tempo, prelevare il vasetto e lasciarlo freddare completamente. Aprire il barattolo e prelevare la quantità necessaria. Portare la panna a bollore con l’agar agar, aggiungere poi il burro e il dulce de leche, mescolando per amalgamare il tutto. Fare freddare.
Preparare il biscuit: montare le uova intere con i tuorli e il T.P.T. A parte montare gli albumi con lo zucchero semolato. Unire le polveri alla montata di uova, alternandoli alla meringa. Versare il composto in una teglia 35×45 rivestita di carta forno, livellando bene con una spatola. Cuocere in forno a 220° per 10 minuti. Lasciare freddare.
Stendere la pellicola su un tavolo, posizionarvi il biscuit e distribuirvi sopra la crema. Aiutandosi con la pellicola, chiudere il rotolo e arrotolarlo. Portare tutto in freezer per un’ora circa. Trascorso il tempo, eliminare la pellicola, spalmare il rotolo con la gelatina neutra e passarlo infine nella granella di nocciole. Tagliare a fettine e servire.
Note:
– il libro si chiama Peccati mignon, e in efeftti le rotelle presentate sono mignon. A noi è venuto un rotolo gigante. Con il senno del poi, avremmo dovuto tagliare il biscotto ottenuto in due, per il senso della lunghezza, per ottenere così dei veri mignon
– La crema la dulce de leche è molto delicata, forse troppo. A mio gusto, la panna è superflua.
Buon Appetito!
Stefania
Stefania
15 commenti
Stefania questo rotolo è da urlo!!!! Anche se non ho la più pallida idea a quanti albumi corrispondono 225 g lo voglio FARE a tutti i costi 😀
E poi sposo al 100% il tuo pensiero bloggesco, ultimamente anche io non mi sento più trascinata dal senso vero e proprio di fotografare pubblicare cucinare non trovo più il senso, e infatti, al contrario di te sto pubblicando si e no 4 ricette al mese 🙁 Chiuderlo sarebbe un peccato, ma al limite lo metterò leggibile solo dalla sottoscritta, forse allora lo considererò davvero il mio diario 🙂 un bacio
ecchettelodicoaffà? mi sono divertita, un sacco e mi piace tanto tanto l'affinità che si è creata tra noi. Da ripetere assolutamente.
Ciao, io ho inserito il tuo blog nel mio feed reader, in modo che leggo subito i nuovi post:)
Per me il tuo blog é uno dei migliori in tema culinario, sia per le immagini che per i testi molto chiari. Ogni tanto provo le tue ricette (soprattutto quelle salate) e i risultati sono sempre ottimi.
Quindi per me il tuo blog é il riferimento principale, spero che non lo dismetterai.
Ciao
Vittorio
Ciao Stefania, i dubbi che ti poni sono normali un po' per tutti quelli che hanno dei blog. Quando però si trovano persone speciali con cui condividere una passione, allora io mi dico che ne è valsa davvero la pena.Poi finché in cucina mi rilasserò andrò avanti e mi auguro riesca a farlo anche tu con l'entusiasmo di sempre.! Un abbraccio
Paola
questo rotolo è pazzesco stefania! mannaggia se lo avessi fatto qualche ad aprile avrei scelto senza dubbio questa ricetta per the recipetionist!!! baci
il rotolo è molto accattivante e ..a me passare di qui fa sempre bene agli occhi! difficilmente replico le tue ricette, ma non vorrei mai e poi mai che il tuo blog chiudesse i battenti! io ti leggo in silenzio molto spesso!
condivido pienamente il tuo pensiero .. anche perchè qualcuno non si deve sentire in obbligo verso gli altri..
io ho aperto il mio blog per la semplice curiosità di avere un blog ma poi strada facendo mi sono resa conto che e un bel lavoro … curarlo , e farlo crescere .. se il mio blog lo tengo in piedi e solo per un fatto mio personale se può servire o no agli altri poco importa anche perchè i miei piatti sono per la mia famiglia e amici .. le mie foto sono reali senza ritocchi e senza allestire un set ma bensì fotografia semplici su un piano cottura.. però ho imparato tante cosa dal blog e dagli altri e ben vengano le critiche costruttive…ma per una cultura personale..
ottimo e davvero ma davvero molto goloso il tuo rotolo
lia
Io tengo il blog per me e per chi fa piacere trovare una ricetta con foto non proprio perfetti, con abbinamenti che possono non piacere a tutti, con magari qualche errore. Tengo un blog perchè amo la convivialità soprattutto in cucina ed è quindi come se invitassi sempre a cena o a pranzo qualcuno.
Tengo un blog perchè mi piace vedere quanto sono cambiate le mie ricette, quante persone sono passate e quante passeranno.
Tengo un blgo perchè mi piace andare ad ispirarmi nelle pagine degli altri, come mi è capitato con il tuo rotolo che mi fa una gola pazzesca, ma chissà se poi lo replicherò mai.
Insomma, queste tra le altre cose 🙂
Le tue domande sono le domande che a giro ci poniamo tutte…La risposta è solo una: passione. Se non fosse per lei non saremmo qua. Ed è la passione per la cucina, in questo caso, ad avere creato rapporti e amicizie che vanno oltre questo schermo. Anche io mi sono cimentata con il Montersino in questi giorni. Buona giornata e su con il morale…!^_^
Ehi, con me non hai mai cucinato!!! Ah, no, è vero, tu e Ale cucinavate e io vi schiavizzavo!
A parte questo, sai a cosa serve un blog? A non farti spendere i soldi in psicoanalisi! Insomma un sacco di soldi risparmiati!
Certo, se pensi al dietologo… ma tu non ci pensare! 😀
Ciao Stefania 🙂
Riguardo al tuo post introduttivo, penso che tutte le passioni richiedano tempo, o no? Io penso che blog ben fatti e curati come il tuo hanno quel seguito e quegli apprezzamenti che dovrebbero darti la motivazione a continuare… mi sbaglio?
Il rotolo immagino sia delizioso 😉
Buon pomeriggio
AngelaS
Avere un blog significa far parte di un mondo speciale nel quale trovi persone che condividono la tua passione, dal quale impari cose che probabilmente non avresti potuto conoscere, nel quale ti senti capita e apprezzata per il lavoro che fai.
Avere un blog significa accendere il computer ed essere felice se anche una sola persona ha guardato una tua ricetta e le è piaciuta!
Detto questo il tuo rotolo è una bomba da replicare appena possibile.
Ciao!
Mi ritrovo perfettamente nelle tuye parole. Sono ragionamenti che prima o poi mi sa che abbiamo fatto tutti. Ma poi ripensi a quelle piccole/grandi soddisfazioni che ci siamo presi, alle amicizie nate e lì si trova la voglia di andare avanti e condividere bellissime ricette come questa!
Fabio
Quanto hai ragione Stefania!
A volte anche io penso, ma quanto lavoro faccio e per cosa? Ma poi alla fine ne esco sempre contenta e poi come te, anche io ho conosciuto delle persone straordinarie quali le mie socie di blog! Questo basta a ripagarci della fatica. Non credi?
Il rotolo è proprio bello e sicuro anche buono!!!
Ciao 😉
[…] stavolta colpa nostra. Non ne è comunque avanzata mezza briciola. Questo è ancora più buono del rotolo al dulce de leche della scorsa […]