Quel formicolio, quel tarlo in testa che non mi permette di riposare.
Strudel. Strudel. Strudel.
Tutto ciò cui riesco a pensare è lo strudel.
Lo strudel è il tema della sfida n.36 dell’MTC, devo ringraziare ancora una volta Mari per questa ricetta. E non smetterò certo il 28 di questo mese, visto che la sua sfoglia è entrata a pieno diritto nel mio libretto delle ricette perfette.
Dopo uno strudel salato e uno dolce, mi ripropongo oggi con un secondo dolce. Mi mantengo su sapori classici, senza nulla di strabiliante o di alternativo. Del resto, sono questi i sapori che piacciono a noi: semplici e genuini.
Avevo in mente il gelato al dulce de leche da parecchio tempo, idea lanciatami qualche settimana fa da Gaia per smaltire un barattolone da ben un chilo di questa meravigliosa crema. Perfetto con le pere e con gli amaretti, delizioso anche da solo.
Strudel di pere e amaretti con gelato al dulce de leche
Per la pasta strudel
150 gr farina 00
100 gr di acqua
1 cucchiaio di olio
1 pizzico di sale
Per il ripieno:
700 gr pere (peso pulito)
100 gr amaretti sbriciolati
1 cucchiaio di dulce de leche
70 gr mandorle bianche tritate grossolanamente
Per il gelato al dulce de leche:
130 gr dulce de leche
3 uova
300 gr latte
200 gr panna
poche gocce di estratto di vaniglia
Il giorno precedente la preparazione, dedicarsi alla base del gelato: in una terrina mescolare con cura il dulce de leche insieme ai tuorli. Nel frattempo portare a bollore il latte insieme alla vaniglia. Quando il latte sta per bollire, versarvi la crema di dulce de leche e uova e mescolare. La crema non dovrà bollire, ma velare leggermente il cucchiaio. Spegnere il fuoco e travasare la crema in una terrina, coprendo con pellicola a contatto. Quando fredda, portare in frigorifero, facendo riposare per almeno 12 ore. Il giorno seguente, aggiungere la panna fredda e versare poi tutto nella gelatiera, seguendone le istruzioni. Quando il gelato è pronto, trasferirlo in freezer, coprendolo con pellicola a contatto.
Preparare il ripieno: sbucciare e tagliare le pere a lamelle sottili e condirle con il dulce de leche, mescolando delicatamente. Tenere da parte.
Preparate l’impasto per la sfoglia. Scaldate l’acqua, deve essere abbastanza calda ma non bollente. Setacciate la farina in un recipiente, aggiungete il sale e l’olio e versate a mano a mano l’acqua calda mescolando. Quando la farina avrà assorbito tutta l’acqua, togliete l’impasto dal recipiente e cominciate a lavorarlo con le mani su una spianatoia per un paio di minuti, fino ad ottenere un impasto morbido, quasi appiccicoso ma che comunque non resta attaccato alla spianatoia o alle dita. Mettete l’impasto a riposare, coperto da un panno umido o da una pellicola, per circa mezz’ora. Nel frattempo accendete il forno e portatelo alla temperatura di 180°C, modalità statica.
Stendete la sfoglia. Mettete una tovaglia pulita (possibilmente lavata con sapone neutro e ben sciacquata), di lino o di cotone, sopra a un tavolo. Infarinate leggermente la tovaglia, prendete l’impasto e cominciate ad appiattirlo con le mani sopra alla tovaglia, quindi spianatelo aiutandovi con un mattarello. Quando la sfoglia comincerà ad essere abbastanza sottile mettete da parte il mattarello, sollevate la sfoglia dal tavolo aiutandovi con le mani e, tenendola con le nocche nella parte sottostante, cominciate a tirarla verso l’esterno facendola girare ogni tanto e facendo attenzione che non si rompa. La sfoglia deve diventare praticamente trasparente. Riponetela nuovamente sulla tovaglia, dovreste aver ottenuto una sfoglia quadrata di circa cinquanta centimetri per lato. Siccome i bordi saranno rimasti un po’ più spessi, passate con le dita lungo tutta l’estremità della sfoglia tirando la pasta per assottigliarla.
Disporre il ripieno: sbriciolare gli amaretti e distribuirli sulla sfoglia insieme alle mandorle tritate grossolanamente. Aggiungere poi le pere.
A questo punto, aiutandovi con la tovaglia, cominciate a sollevare la sfoglia per arrotolarla sul ripieno. Fate fare un paio di giri, quindi ripiegate anche i due lembi esterni e continuate ad arrotolare fino alla fine.
Riponete la sfoglia in una teglia precedentemente imburrata, spennellate la superficie della sfoglia con il burro fuso e mettete a cuocere. Ci vorranno circa trenta/quaranta minuti, ma siccome la cottura dipende molto dal forno, fate attenzione perché la sfoglia non deve diventare troppo scura bensì deve rimanere dorata.
Togliete la teglia dal forno e fate raffreddare lo strudel.
Tagliare a fettine e servire con una porzione di gelato.
Note: il gelato al dulce de leche si sposa benissimo con gli amaretti e le pere. Con questa dose, però, risulta poco dolce. Qui contrasta bene con il sapore intenso e dolce degli amaretti, ma se lo desiderate più dolce, sarà necessario aggiungere 2 cucchiai di zucchero nel latte in ebollizione.
Oggi è Venerdi, partecipo SOLO con il gelato al 100% al Gluten Free (fri)Day
Buon Appetito!
Stefania
Stefania
19 commenti
magnifico accostamento il gelato con lo strudel Stefy! Ma lo sai che l'ho rifatto anche ieri il dulce de leche, oramai mia figlia mangia solo quel gelato ah ah!
Il gelato l'ho assaggiato e garantisco!!! 😉
che sapori…il gelato mi piace un sacco!
Sfoglia sottilissima, vortice perfetto! Il "dulce" poi è una perversione culinaria!!! Grande l'idea di accompagnare lo strudel col gelato, che se non sbaglio avete avuto solo in 2 o 3! Che ti devo dire Stefania… non è che ci delizi anche con una quarta proposta? 🙂
Il gelato al dulche de leche!! Una goduria! Che si armonizza perfettamente allo strudel…e agli amaretti!!!
Grandissima Stefi!!!
e se uno sviene come fa a commentare?
e io so' svenuta, prima sullo strudel e poi sulla foto della torta della ricetta dopo…. oi oi oi che tonfo! ora per farmi riprendere mi devi mandare un assaggio o dell'uno o dell'altra, fai te!
bravissima Stefania!
baci
Sandra
E potevo non arrivare alla parola dulce de leche? Sai che qui a buenos aires le gelaterie hanno un menú speciale con tutte le varianti di gelato al dulce de leche!
Un abbraccio e a nome di tutte noi della redazione grazie per pensare al Gluten Free Friday sempre..e lo strudel vedrai che prima o poi lo sglutiniamo!
Meraviglia!
Una porzione per il week end potrei averla?
Complimenti..
Ciao Stefania, arrivo dal blog di Arabafelice e con molto piacere ti seguirò. Ho visto delle cose strepitose qui da te! Questo strudel alle pere è davvero una meraviglia! Complimenti! 🙂
A presto, Ada
che gustosi e delicati accostamenti che ci proponi 🙂
un bacione
il gelato lo voglio!
Bè, anche lo strudel se è per questo.
Uffi, ciccionissima me.
mi hai proprio fatto venire voglia: o vado in montagna o lo preparo:-)
stefania non sai come mi abbia fatto piacere che tu abbia colto il mio "lancio" sull'idea del dulce de leche nel gelato… ma quanto è buono?!?!?
e poi tutto il resto, una serie di abbinamenti incrociati uno più perfetto dell'altro.
dev'essere tutto buonissimo, lo proverò sicuramente.
bravissima come sempre, i tuoi dolci sono sempre una meraviglia!
Slurp….buonissima idea!
Oh che sublime meraviglia…
Stefania…vabbè…ma tu mi sei diventata una super esperta di strudel! Ma ti rendi conto della perfezione della tua sfoglia? Ma è pazzesca! No guarda, tu mi hai dato delle soddisfazioni enormi, per il tuo entusiasmo, per le tue proposte, una più bella dell'altra, per come ti ha appassionato questa mia ricetta. E questo nuovo strudel ne è la conferma. Bellissimo, come gli altri e forse ancora di più (se fosse possibile). L'idea del dulce de leche che arricchisce un ripieno già di per sè fantastico, trattandosi di pere, amaretti e mandorle, è pazzesca come lo è quella di accompagnare il tutto con un gelato al dulce de leche. Bravissima e grazie mille ancora.
Mari
Complimenti per la super ricetta, abbinamenti fantastici e soprattutto quel gelato al dulce de le leche: da provare immediatamente!!!
io faccio un gelato al caramello salato che ricorda molto il duclhe de leche, ma che servo abbinato ad un petto d'anatra, al miele e rosmarino (coniuga tutti i verbi al passato, perchè ormai è più di un anno che più che aprire una busta di prosciutto o cuocere un uovo non faccio: ma lo ricordo come una roba strepitosa. Quindi, immaginati come sono rimasta davanti a questo strudel: che è calibratissmo, grazie a quel cucchiaio di zucchero in meno nel complemento, a quel'abbinata "pere-amaretti" che stenderebbe chiunque, a questa realizzazione magistrale, con una pasta da strudel che sembra pizzo. E mi piace da matti, quando giochi cos': le sue son 50 sfumature di bravura- ed è un piacere, per noi, poterle vedere tutte!
[…] nel mio cuore. Nonostante io abbia proposto una sola versione salata e ben 3 dolci (qui qui e qui), quello salato è quello che mi ha conquistato. Prima di tutto per la sua versatilità. […]