Il mese di febbraio è stato lungo, freddo, umido e ha portato l’influenza a tutta la famiglia. Ma neanche marzo ci ha lasciato privi di malanni e acciacchi.
Sono stata costretta a letto per una intera settimana, cosa che non mi capitava da almeno 15 anni. Dopo i primi momenti di disorientamento, in cui non sapevo bene come impiegare tutto questo tempo libero, seppur dolorante e febbricitante, ho realizzato che ero a casa, da sola. Senza marito e senza figlio. Quale migliore occasione, allora, per dedicarsi alla lettura di quei libri che prendevano polvere attendevano sul comodino ormai da troppo tempo?
E così ho letto i miei libri. Ma una settimana è lunga, e i libri finiscono presto. Ho quindi deciso di riprendere dalla libreria uno dei libri più emozionanti e coinvolgenti che abbia mai letto.
Mi sono buttata a capofitto su “Venuto al mondo“. Nel libro viene narrata una storia a cavallo tra il passato e il presente, tra il periodo della guerra a Sarajevo e una Sarajevo del giorno d’oggi, silenziosa eppur ferita. Una storia d’amore, di maternità negata, di dolore, di speranza e di rinascita.
Nel corso del racconto, più volte la protagonista racconta di ciò che mangiava a Sarajevo. Tra cevapčići e ražniči, la mia attenzione è stata catturata dai “dolcetti impastati con il miele”, di cui però non viene specificato il nome.
Ho cercato di immaginare come fossero questi “dolcetti con il miele”, e nessuna delle ricette trovate su internet corrispondeva all’idea (forse anche sbagliata) di ciò che mi ero immaginata.
Poi un fulmine. Ecco il “dolcetto impastato con il miele” che sto cercando. Non so se è quello tipico di Sarajevo, (del resto l’origine di questo dolce è albanese, e non croato) ma so che è ciò che ho immaginato per tanto tempo. Vederli è farli è stato un attimo. Ve ne innamorerete!
Nonostante la grande quantità di zucchero, ho seguito alla lettera la ricetta di Stefania. Ho solo modificato qualcosa nello sciroppo: ho eliminato un bicchiere di zucchero per sostituirlo con 1 cucchiaio abbondante di miele, in modo che il sapore di quest’ultimo fosse predominante.
Shendetlie
Per una teglia 30X20 (o uno stampo rotondo da 24cm)
Per la torta:
3 uova
un bicchiere di zucchero (usare come misurino un bicchiere della Nutella)
3 cucchiai di miele (io miele di limone RDA)
200 g di burro
3 bicchieri di farina
un cucchiaino di bicarbonato
2 tazzine da caffè di noci tagliate finemente
un tuorlo per spennellare
Per lo sciroppo:
3 bicchieri di zucchero (io 2)
1 cucchiaio colmo di miele (mia aggiunta)
2 bicchieri e mezzo di acqua
un cucchiaino di succo di limone
Lavorare le uova intere con una frusta, non a lungo. Unire lo zucchero, il miele, il burro sciolto, la farina, il bicarbonato ed infine le noci. L’impasto sarà più sodo rispetto a quello delle torte classiche. Versarlo nella teglia imburrata (o coperta con carta forno) e livellarlo con un cucchiaio. Sbattere il tuorlo con poca acqua e spennellarlo sul dolce, e volendo fare delle strisce sottili con i rebbi di una forchetta. Come tocco personale ho anche aggiunto dei gherigli di noce sulla superficie, come decorazione. Cuocere in forno preriscaldato a 180 gradi per almeno 35 minuti, ma controllare con lo stecchino. Lasciarlo raffreddare completamente.
Preparare lo sciroppo: mettere zucchero, miele, acqua e succo di limone in un pentolino. Calcolare cinque minuti di orologio da quando prende il bollore e spegnere il fuoco. Versare quindi lo sciroppo caldo sul dolce freddo, e lasciare riposare almeno quattro, cinque ore prima di mangiarlo, tagliato a quadrotti.
NOTE:
L’autrice raccomanda l’uso di una tortiera rettangolare, se si usa una tonda assicurarsi che non sia a cerniera perchè fuoriuscirebbe lo sciroppo.
Il dolce è forse ancora più buono dopo una notte di riposo, ed è altrettanto appetitoso freddo di frigo.
Buon Appetito!
Stefania
Stefania
11 commenti
un dolcetto niente male!!!!
questo inverno è stato micidiale per tutti!! dai che è quasi passato:-)
Mannaggia, mi spiace sia stata tanto male…però l'energia per questo non ti è mancata!!!
Segnalo alla persona gentilissima che mi ha passato la ricetta, la tua modifica le piacerà di certo.
Ah, e il tuo è ovviamente ben più…fotogenico del mio 😉
mmm fantastica!
deve essere spettacolare!!!!! e auguroni!!!
Quando non tutti i mali vengono per nuocere 😉
Anche io ho subito lo stesso destino e ho fatto quello che hai fatto anche tu: letto!
Il libro della Mazzantini l'ho letto un pò di anni fa, ma all'epoca mi è sfuggito il particolare dei dolci ( ancora non avevo la fissa, come adesso) mi fa piacere sapere che sei riuscita a realizzarne una tua versione, mangiare il cibo descritto è un pò come mangiare la scrittura stessa.
Buona Pasqua ^_^
Ma come è che non ho registrato le ricette???? Non me le ricordo proprio… Si vede che sto invecchiando e la memori mi abbandona!
E come è che a me la febbre è durata due settimane??? E lo so, dipende sempre dall'età…
I dolci con il miele sono come un abbraccio… 🙂
deliziosa!!!!!!!!!!
ti seguo con molto piacere, passa a trovarmi se ti va, mi arebbe molto piacere
http://muchoney.blogspot.it/
ciao! complimenti per il blog! mi sono iscritta!
se ti va passa da me!
http://ildiariodellamiacucina.blogspot.it/
Ciao Stefania, volevo farti i complimenti per la riuscita del dolce e anche per aver voluto farlo sopratutto. Quando mi fanno i complimenti per dolci o salati che siano, mi fa proprio piacere ma quando mi chiedono la ricetta e specialmente quando le realizzano quella volta mi sento felice, anzi se devo dirla tutta proprio mi commuovo. Grazie ancora.
Carissima Lory, grazie a te per aver voluto condividere la tua ricetta prima con Stefania e poi con tutti noi. Alla fine, secondo me, il bello della cucina è proprio questo, donare agli amici un piccolo momento di gioia, che sia dolce o salato non importa! Un bacione e scusami, ho dovuto eliminare la possibilità di lasciare commenti anonimi…