È primavera… svegliatevi bambine …
Davvero? A me più che primavera sembra ancora pieno inverno. L’ondata di freddo e gelo che non ci abbandonato un solo minuto la scorsa settimana ha completamente anientato il desiderio di primavera, facendomi sprofondare di nuovo nelle atmosfere invernali. Venerdi a Palermo si è verificato un evento eccezionale: la neve. Eccezionale già in inverno, figuriamoci a metà marzo!
Coperta, divano e zuppe calde hanno quindi accompagnato questi primi giorni di marzo.
Coperta, divano e zuppe calde hanno quindi accompagnato questi primi giorni di marzo.
Ecco allora che, invece di dedicarmi alla preparazione di asparagi croccanti, piselli freschi e spinaci novelli, mi sono cimentata ancora in qualche piatto tipicamente invernale.
Complice un libro interessante regalatomi qualche tempo fa, la scorsa settimana ho preparato questa magnifica fonduta valdostana. Non sono mai stata in Val d’Aosta e non ho mai assaggiato il sapore originale di questa pietanza. Spero quindi che la ricetta seguita sia conforme all’originale e di non aver stravolto questa straordinaria tradizione culinaria. Ma se il libro è attendibile come credo, direi di no.
In ogni caso, il sapore era decisamente ottimo!
Per 4-6 persone:
400 gr fontina valdostana DOP
300 gr latte intero
4 tuorli
30 gr burro
Tagliare la fontina a fettine sottili e lasciarla in ammollo nel latte a temperatura ambiente in un tegame di coccio a bordi alti per almeno 4. Poi mettere il tegame sul fuoco (moderato), aggiungere il burro e girare continuamente con un cucchiaio di legno. Il formaggio non dovrà filare e inizierà a sciogliere quando arriverà alla temperatura di 60°-65°. A questo punto aggiungere i tuorli insieme nel tegame, mescolando in continuazione. Quando la crema comincerà ad addensare, è segno che si sono raggiunti i 73°. Togliere il tegame dal fuoco e poggiarlo su un ripiano di marmo per un minuto, in modo che si abbassi la temperatura. Poi trasferire la fonduta nell’apposito fornelletto, in cui continuerà a mantenersi fluida e vellutata, oppure in cocottine monoporzione, accompagnando con crostini di pane abbrustolito (io dadini di polenta arrostita per mantenere tutto glutenfree)
Note:
Il pepe è una mia aggiunta
Attenzione alla temperatura, non dovrà mai essere troppo alta, altrimenti il formaggio “impallerà” e l’uovo “straccerà”
Raffreddandosi, rimarrà cremosa (quasi spalmabile), ma sarà comunque più densa. Eventualmente, riscaldare a fuoco basso mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi
Il pepe è una mia aggiunta
Attenzione alla temperatura, non dovrà mai essere troppo alta, altrimenti il formaggio “impallerà” e l’uovo “straccerà”
Raffreddandosi, rimarrà cremosa (quasi spalmabile), ma sarà comunque più densa. Eventualmente, riscaldare a fuoco basso mescolando continuamente per evitare la formazione di grumi
Buon Appetito!
Stefania
8 commenti
Non vedo l'ora di tornare in Valle.. nella mia Valle.. finalmente dove sto bene. Questo piatto per me è un piatto del cuore, visto l'amore per i miei monti.. Non parliamo di freddo e gelo, guarda.. sono stufa! Qui nevica da ieri è inizio ad innervosirmi parecchio! Un abbraccio e felice lunedì cara!
Gustosissima…Ne vado matta!!!
ciao stefy, adoro la fonduta!
passavo per invitarti al mio nuovo contest:
http://www.dolcementeinventando.com/2013/03/per-un-anno-di-blogun-nuovo-contest.html#comment-form
TI ASPETTO!
Per non parlare di venerdì e del diluvio che ci ha impedito di vederci…
Ecco questo è un piatto che non potrà mai entrare nella mia cucina quindi ne assaggio volentieri un Po' qui da te!
Se ti puo' consolare qui nevica proprio… quindi ben venuta fonduta!
con questo freddone ci sta ancora bene, dai…infatti mi hai attirata come le mosche sul miele 😉
che meraviglia, quando vado a sciare in val d'aosta è il mio piatto preferito . passa da me per un caffè se ti va