Versione numero 1:
“Marzo, primavera, segno dei Pesci… e del ariete!
Centrano. E come se centrano! Tutte e due! E in questa ricetta avrete sia l’uno che l’altro.”
E’ così che Mai inaugura l’MTC di questo mese, proponendoci la sua Fideuà. Piatto originario del mare di Valencia, altro non è che una versione semplificata della più nota paella. Qui non si usa il riso, ma la pasta, i fideus per l’esattezza.
E si usa il pesce. Mai, però, non può sapere che a casa mia il binomio pasta-pesce è quanto di più tabù possa esserci. Già è tanto se riesco a far mangiare un “pesce a forma di pesce” sia a mio marito che a mio figlio. Ma abbinare qualunque prodotto del mare a della pasta è assolutamente off limits.
Per fortuna, tra le regole, è prevista la possibilità di preparare una fideuà completamente vegetariana. Peccato che, se qui il pesce è bandito, le verdure siano considerate nemici da evitare, oltre che illustri sconosciute …
Però si sa, quando c’è un ostacolo, le mogli sono capaci di aggirarlo con maestria. E i mariti mangiano ciò che credono non avrebbero mangiato mai. E con gusto, senza nemmeno rendersi conto della beffa di cui sono stati vittime…
Versione numero 2:
“Marzo, primavera, segno dei Pesci… e del ariete!
Centrano. E come se centrano! Tutte e due! E in questa ricetta avrete sia l’uno che l’altro.”
E’ così che Mai inaugura l’MTC di questo mese, proponendoci la sua Fideuà. Piatto originario del mare di Valencia, altro non è che una versione semplificata della più nota paella. Qui non si usa il riso, ma la pasta, i fideus per l’esattezza.
Il 5 Marzo, giorno del lancio della sfida, qui a Palermo pioveva. E ha piovuto per 2 settimane consecutive.
Mai, dov’è la primavera, dove sono i pesci? La tua Fideuà, al solo vederla, mi rimanda immagini estive, atmosfere profumate, pranzi in veranda e fresche serate d’estate.
Non me la sono sentita, la mia fideuà riflette il clima di questi ultimi giorni. E’ un tributo all’inverno che non ci vuole abbandonare, un piatto sostanzioso e ricco di sapori intensi. Se fosse davvero inverno forse avrei trovato un fungo porcino, ma è pur sempre marzo e mi sono dovuta adattare a ciò che ho trovato al mercato.
Versione numero 3:
“Marzo, primavera, segno dei Pesci… e del ariete!
Centrano. E come se centrano! Tutte e due! E in questa ricetta avrete sia l’uno che l’altro.”
E’ così che Mai inaugura l’MTC di questo mese, proponendoci la sua Fideuà. Piatto originario del mare di Valencia, altro non è che una versione semplificata della più nota paella. Qui non si usa il riso, ma la pasta, i fideus per l’esattezza.
La sfida di questo mese è su più fronti: in primo luogo ci chiede di saper affrontare con maestria le più comuni basi di cucina, dal brodo (di pesce o vegetale che sia), alle salse di accompagnamento. In secondo luogo vuole stuzzicare la nostra fantasia, trovando il giusto abbinamento tra un piatto di pasta ed una salsa, accompagnamento che non appartiene certo alle nostre tradizioni culinarie. Potevo esimermi dallo sperimentare? Mai, io sono un capricorno! E ti ho detto tutto.
Fideuà montagnola con fonduta valdostana
Per 3 persone:
200 gr di fideus (si possono realizzare in casa spezzando degli spaghetti a 2-3 cm)
2 patate
2 funghi
100 gr pancetta dolce a cubetti
1 piccola cipolla
1 spicchio di aglio
pepe, burro, olio
Per il brodo vegetale ai funghi:
1 gambo di sedano
1 cipolla
1 carota
10 gr funghi porcini secchi
1 litro e mezzo di acqua
1 cucchiaino di sale
Per la fonduta: (da “La cucina del buonsenso” di B.Bigazzi)
100 gr fontina valdostana
75 gr latte
1 tuorlo
8 gr burro
Per guarnire:
1 fungo tagliato a fette
1 patata piccola tagliata a rondelle
olio, sale
prezzemolo tritato
Prima di iniziare le preparazioni, mettere a bagno la fontina tagliata a fettine nel latte e lasciare a temperatura ambiente per 4 ore.
Iniziare preparando il brodo vegetale: in una ciotolina ammorbidire i funghi secchi in circa 150 ml di acqua calda per 30 minuti. Nel frattempo pulire gli aromi, tagliare a grossi pezzi e mettere in pentola con acqua fredda. Portare a bollore e lasciare cuocere per circa un’ora a fuoco basso. Quando pronto, sgocciolare e strizzare i funghi secchi. Filtrare 2-3 volte il liquido di ammollo e aggiungerlo al brodo vegetale. Fare bollire ancora un paio di minuti e poi spegnere il fuoco.
Per la fideuà: l’ideale sarebbe utilizzare l’apposito tegame da paella, io ho usato un’ampia padella da 28 cm. Preparare tutti gli ingredienti: spezzare gli spaghetti, pulire e tagliare i funghi, affettare la cipolla e grattugiare le patate. Fare sciogliere una noce di burro in padella e aggiungere la pancetta tagliata a cubetti. Fare rosolare finchè non sarà ben dorata. Mettere da parte al caldo, lasciando in padella il grasso della pancetta. Senza pulire la padella, aggiungere la cipolla e farla stufare a fuoco basso, in modo che si ammorbidisca senza bruciare. Aggiungere un mestolo di brodo caldo e lasciare cuocere con il coperchio per qualche minuto. Quando il brodo sarà asciugato e la cipolla sarà morbida, alzare la fiamma e aggiungere le patate grattugiate, fare dorare, senza bruciare, poi abbassare la fiamma e aggiungere un secondo mestolo di brodo. Fare cuocere a fuoco basso per 5 minuti, poi mettere in un piatto e lasciare da parte al caldo. Sempre nella stessa padella, versare poco olio e farvi rosolare uno spicchio di aglio. Aggiungere i funghi freschi insieme a quelli secchi ammorbiditi, poco sale e pepe e lasciare cuocere a fiamma moderata per 5 minuti con il coperchio. Quando cotti, mettere da parte al caldo.
Aggiungere un pò di olio in padella e soffriggere delicatamente la patata e il fungo che useremo per la guarnizione, aggiustando di sale e pepe. Quando pronti, mettere da parte anche questi.
Scaldare il brodo e riportarlo a bollore. Versare gli spaghetti tagliati sempre nella stessa padella, fare tostare, girando con un cucchiaio di legno. Non dovranno bruciare, ma solo colorirsi. Aggiungere il brodo vegetale fino a coprire interamente la pasta, e fare cuocere a fuoco moderato. Quando gli spaghetti saranno a metà cottura (circa 4 minuti), aggiungere tutti gli altri ingredienti tenuti al caldo, tranne la pancetta, e amalgamare il tutto. Aggiungere altro brodo se necessario, adagiare la patata e il fungo a decorazione e portare a cottura senza girare più e coprendo con il coperchio, in modo che la pasta si attacchi leggermente al fondo della padella. Quando pronta, versarvi sopra la fonduta, spolverare con il prezzemolo tritato e servire immediatamente, portando in tavola l’intera padella.
Per la fonduta*: Nel momento in cui si inizia la tostatura della pasta, iniziare anche la preparazione della fonduta: mettere il tegame sul fuoco (moderato), aggiungere il burro e girare continuamente con un cucchiaio di legno. Il formaggio non dovrà filare e inizierà a sciogliere quando arriverà alla temperatura di 60°-65°. A questo punto aggiungere il tuorlo insieme nel tegame, mescolando in continuazione. Quando la crema comincerà ad addensare, è segno che si sono raggiunti i 73°. Togliere il tegame dal fuoco e poggiarlo su un ripiano di marmo per un minuto, in modo che si abbassi la temperatura. Attenzione alla temperatura, non dovrà mai essere troppo alta, altrimenti il formaggio “impallerà”. La fonduta sarà pronta contemporaneamente alla fideuà.
Note:
- *affinchè la fonduta arrivi calda in tavola, è importante iniziare a prepararla non appena si inizia la tostatura dei fideus. La cottura della fideuà avverrà, quindi, contemporaneamente alla preparazione della fonduta. La quantità di fonduta preparata è giusta per 3 porzioni di fideuà.
- Non grattugiare la patata con troppo anticipo, altrimenti diventerà nera.
- Io ho usato la pancetta solo per insaporire e poi non l’ho aggiunta alla mia fideuà, perchè mi piace il sapore ma non la consistenza. Se volete, la potrete aggiungere insieme agli altri ingredienti.
- Essendo il brodo vegetale già salato, ho aggiunto poco sale a tutti gli altri ingredienti. Fate attenzione, perchè tra pancetta, fonduta e brodo, rischiate di esagerare.
Buon Appetito!
Stefania
Stefania
14 commenti
Ottima questa fideuà!! Io l'ho scoperta durante l'ultimo viaggio in Spagna e me ne sono innamorata! Ciao!
complimenti per questo piatto meraviglioso.
ciao ciao
emme
lo proveremo
Appetitosa questa fideuà. Sai che io, quasi quasi ho preferito quella di verdure ma non sono rimasta molto contenta della mia salsa al formaggio. La ricotta salata che ho utilizzato non si è sciolta perfettamente. La tua salsa invece è bellissima!
Da tutti mi aspettavo un piatto vegetariano tranne che da te, che il pesce lo vedi nuotare felice dalla finestra, ma apprezzo tantissimo che tu abbia rispettato i gusti dei tuoi ometti di casa e soprattutto che tua abbia fatto una versione fantasticamente buonissimissima che rifarò a breve! 😀
Mi fai morire… ma io so qual è la vera versione! 😀
P.s. dal vivo ti svelo un segreto…
Approvo.. approvo assolutamente perchè profuma di cose buone di un luogo che per me è tutto. 😀 Che meraviglia, complimenti!! 😀
L'ho vista che ero ancora in macchina, senza aver pranzato e con una colazione che non merita di essere chiamata tale…non riuscivo a commentare perchè dal tablet avevo problemi, avevo la salivazione a mille…insomma per fortuna non guidavo io!!!! 🙂
Ah…bellissimo colore il tuo brodo
qui, come sempre, si scrive in prosa e si legge in versi, perchè qualsiasi cosa tu faccia, è una poesia.
E questa è la premessa, che ormai ha il sapore di un assioma, visto quello che combini, ogni volta.
Ora però c'è l'appendice n. 4- e cioè "come fu che schivasti il fuori concorso"- perchè a prima vista pensavo ad un'invasione di formaggio nella fideuà. Invece, la fonduta è la salsa, giusto?.. sulla quale avevamo dato carta bianca. e quindi, ragazza mia, non solo hai fatto felice la famiglia, ma pure la sottoscritta (e dimmi che è niente 😉
Bravissima!!!!
sarà invernale, ma mi pare perfetta anche per oggi, che la primavera ha fatto capolino, buon weekend, Flavia
Questa fideuà è la più particolare di tutte, completamente diversa dalle altre e moooolto invitante. Perfetto l'abbinamento funghi e fonduta. Complimenti, mi piace!
l'altra sera Crozza, nel suo varietà, mentre faceva l'imitazione di Ingroia, lo trasferiva in val d'aosta. non è che hai preso lo spunto da li? una palermitana valdostana? :)))
bella e calda latua fideuà, pefetta per una giornata gelida come quella di oggi, qua a bologna.
un abbraccio.
E aspettavo pure loro… perché l'avevo detto, che con questo tempo strano, per forza ci dovevano crescere i funghi un qualche fideuà!
E sei stata tu, una capricornio, una donna che schiva ogni inconvenienza, che quando si fissa un obiettivo lo raggiunge, se no, che capricorno e? Giusto?
Ma tu fai ogni cosa con un arte e un garbo che veramente son dei capolavori!
E non mi sono mica spaventata quando ci hai abbinato la fonduta perché era la cosa più giusta da fare in una fideuà autunno/inverno… visto che piove di continuo perché la "signora Primavera" gioca a farci gli scherzi!
Non sai quanto mi inspira questa versione….!
besos
Scusa, ma non capisco: tu vivi a Palermo per caso o sei proprio siciliana? E ci proponi una fideuà montagnarda senza pesce??? A parte gli scherzi, mi piace moltissimo la tua interpretazione personalizzata in funzione delle esigenze famigliari! A presto
[…] prevista, ma la tentazione è stata troppo forte e non ho saputo resistere. Esattamente come la prima, anche questa è completamente fuori stagione: la prima era prettamente invernale, questa ha […]