La sfida dell’MTC di questo mese è molto estiva e permette di spaziare con la fantasia, di sperimentare molti gusti e di sbizzarrirsi con le idee. Io invece, così come ho fatto per il gelato al cioccolato, ho voluto andare sul monotono sicuro e affidarmi all’originale proposto da Mapi.
Mi sono solo divertita a presentare il gelato alla vaniglia in un modo “alternativo”, anche se tanto originale non è, visto che già una partecipante ha avuto la mia stessa idea…
Con questo post vi saluto e vi do l’arrivederci al mese di settembre. Profumi&Sapori va in ferie, mentre io continuerò a cucinare. Buone vacanze!
Gelato alla vaniglia e albicocche
da “Caroline Liddell, Robin Weir – Gelati e Sorbetti – Newton Compton “
300 ml latte
300 g zucchero semolato (io fruttosio)
250 ml panna fresca
45-50 g tuorli (da 3 uova grandi)
1 baccello di vaniglia
100 gr di albicocche secche tagliate a pezzetti
100 gr di albicocche secche tagliate a pezzetti
Resa: 800 ml
Tagliare a metà il baccello di vaniglia e metterlo in un pentolino insieme al latte e a metà dello zucchero. Mescolare per sciogliere lo zucchero, poi mettere sul fuoco e portare fin quasi a ebollizione. Togliere la pentola dal fuoco, coprire e lasciare in infusione per almeno 15 minuti per estrarre tutto l’aroma della vaniglia.
Nel frattempo montare i tuorli con il restante zucchero finché il composto “scrive”.
Riportare il latte quasi a bollore e versarlo a filo sulle uova montate mescolando continuamente con una frusta. Versare in un polsonetto protetto da frangifiamma e fare addensare la crema inglese fino a quando non velerà il dorso di un cucchiaio e avrà raggiunto la temperatura di 85 °C. Non superare questa temperatura o lo stadio della velatura del cucchiaio, altrimenti la crema si coagula e impazzisce. Toglierla immediatamente dal fuoco e immergere la base della pentola in una ciotola contenente acqua e ghiaccio mescolando continuamente, altrimenti si raffredda solo quella a contatto coi bordi del recipiente, mentre il resto rimane caldo. Se l’acqua si intiepidisce sostituirla con altra acqua fredda e ghiaccio per abbatterne rapidamente la temperatura. Quando la crema sarà fredda trasferirla in un barattolo a chiusura ermetica (lasciandoci ancora dentro il baccello di vaniglia) e far riposare in frigo almeno un’ora, anche tutta la notte: il composto deve essere freddo di frigorifero prima di passare alle fasi successive della lavorazione. Estrarre il baccello di vaniglia e aiutandosi con la lama liscia di un coltello raschiare tutti i semini e mescolarli alla crema; unire la panna liquida al composto e amalgamarla benissimo.
A questo punto:
Se non avete la gelatiera: trasferire il composto in un contenitore basso, lungo e stretto munito di coperchio (le misure ideali sono cm 23x16x38, altrimenti suddividetelo in più contenitori piccoli, in modo che congeli uniformemente), tappare e riporre nella parte più fredda del freezer per 60-90 minuti. Trascorso questo tempo la miscela sarà ghiacciata sulla base e sui bordi, ma morbida al centro. Mescolarla molto velocemente con uno sbattitore elettrico per uniformarne la densità (volendo la si può trasferire velocemente nel robot da cucina per frullarla), poi riporla nuovamente nella vaschetta livellandola bene e rimettetela in freezer. Ripetere il procedimento per altre 2 volte a intervalli di un’ora e mezza ciascuno; dopo la terza volta trasferire il gelato nella vaschetta che lo conterrà, preferibilmente in polipropilene e riempita fino a 6 mm dal bordo; coprire il composto con un rettangolo di carta forno fatto aderire alla sua superficie (per limitare la presenza di aria umida e impedire la formazione di fastidiosi cristalli di condensa sulla superficie), tappare e rimettere in freezer per 30-60 minuti per far raggiungere al gelato raggiungere la giusta densità. Prima di servirlo, passarlo in frigorifero per 20 minuti.
Anche chi possiede una gelatiera dovrà seguire alcuni importanti accorgimenti:. La ciotola dell’apparecchio va riempita per non più di ¾, lasciando spazio per l’aumento di volume del composto. La miscela va montata per non più di 20 minuti, quando avrà raggiunto la consistenza della panna leggermente montata; non cedete alla tentazione di montarla troppo, perché il gelato si rovina e rischia di diventare simile al burro o, se si sta preparando un sorbetto, di assumere la consistenza della neve pressata.
Se il gelato non deve essere servito immediatamente, trasferirlo subito in un contenitore in polipropilene riempiendolo fino a 6 mm dal bordo, poi coprirlo con un rettangolo di carta forno che deve aderire perfettamente alla sua superficie. Tappare, etichettare e mettere in freezer: così facendo limiteremo la presenza di aria umida nella vaschetta del nostro gelato e impediremo la formazione di fastidiosi cristalli di condensa sulla sua superficie. Fare indurire il gelato dai 30 ai 60 minuti e trasferirlo in frigorifero per 20-30 minuti prima di servirlo, perché sia morbido al punto giusto.
ATTENZIONE: durante il condensamento in gelatiera i semini di vaniglia tendono a depositarsi sul fondo della ciotola o del contenitore. Mescolare molto velocemente per distribuirli uniformemente in tutta la miscela, prima di coprirla con la carta forno e passarla in freezer.
Io ho inserito le albicocche secche tagliate a pezzetti a fine mantecazione. Per servire, invece, ho distrivuito sul fondo di un tegamino in terracotta uno strato di panna montata, poi porzionato due palline di gelato, adagiato su ognuna mezza albicocca fresca e guarnito il tutto con un pò di amaretto.
Termino con questo post la “stagione” bloggistica. Profumi&Sapori va in ferie, ci rivediamo a settembre
Buon Appetito e Buone Vacanze!
Stefania
Stefania
12 commenti
Buonissimo, goloso e da provare! Sei stata bravissima, segno subito la ricetta 🙂 Complimenti, un bacio 🙂
Che carino questo dolce!!
Buone vacanze!!
ciao bella, anche io vado in ferie ma continuerò a cucinare, insomma cambio luogo ma la cucina è sempre aperta!
magari ci scappa anche un gelatino!
Decisamente un modo stupendo di finire *la stagione*!
Delisioso anche il modo di presentarlo!
Brava Stefania… BUONE VACANZEEEEEE!
Nora
Ciao, buone vacanzeeeeee
Ivana
Che idea stupenda! 😀 Mi ha fatto fare un sorrisone! Un abbraccio cara!
Che bel gelato! Posseggo anch'io lo stesso libro,e' una meraviglia.
Buone ferie!
qual è l'indice glicemico del gelato al tegamino? 🙂
scherzi a parte, tu non eri ancora nata quando nelle gelaterie italiane aveva preso campo la moda di rifare col gelato i piatti salati. Qualcuno era un'aberrazione bell'e buona (ricordo gli spaghetti al pomodoro, con la salsa di fragole in tubetto), ma le "uova al tegamino", nella loro semplicità, erano sempre una garanzia. Almeno per chi lo sapeva, che di gelato e pesche sciroppate si trattavaa- e non di altro. Ho ancora in mente la faccia di un mio amico, noto per aver sempre fame, che aveva ordinato 2 uova, convinto che si trattasse della versione salata. Preistoria, amica mia.
Sono curiosissima di assaggiare le tue versioni al fruttosio e visto che ne ho fatto scorta giusto qualche giorno fa (chissà perchè, oltretutto 😉 non escludo di cimentarmi con le tue ricette, in queste vacanze. Che anche per me saranno all'insegna della cucina, visto che al momento è l'unica stanza disponibile della casa di campagna 🙂 ma in fondo, è l'unica stanza che conti davvero, no?
Grazie ancora- e buone vacanze al blog 🙂
ciao
ale
Un déjà vu di classe il tuo, cara Stefania, con in più le squisite albicocche secche che fanno da fil rouge alla preparazione. E tu sei sempre più brava!!!!
Carissima Stefania, che poesia l'uovo al tegamino "gelato". Mi è sempre piaciuto come sempre mi piace la frutta abbinata al gelato. Non poteva mancare nella sfida di questo mese.
Ho letto il tuo commento. La questione delle 3000 battute deve esservi di aiuto in quanto vi deve guidare ad essere giustamente sintetiche, anche se 3000 battute sono davvero tante, praticamente una cartella, e per parlare di un film con la sua analisi cinegustologica credo che siano davvero abbastanza. La ricetta non rientra in questo limite quindi puoi stare tranquilla. La cosa più importante è capire il gioco e per ogni suggerimento, potrai leggerti anche il sito di Marco Lombardi (link sul mio sito), alla sezione FILM dove troverai alcune "analisi" molto chiarificanti! Ci conto alla tua partecipazione. Un grande abbraccio, Pat
aaaaaaaaaaaaaaah! le uova al tegamino!
mi riportano all'infanzia, una gelateria dove andavo in vacanze le proponeva come propria specialità.
proprio in un coccino come quello che usi tu.
e io le prendevo sempre, mi piacevano così tanto…
mi inviti?
Davvero un blog interessante.. Mi piace molto