Ma come???
Una Norma senza ricotta salata non è Norma. E’ come fare una lasagna senza ragù, una frittata senza uova, una bruschetta senza pane, una panna cotta senza la panna …
Care menuturistiche, avete lanciato la sfida? E io vi faccio vedere come si fa!Ecco, erano pù o meno questi i toni e i modi con cui mi sono avvicinata all’MTC. E chi mi conosce sa che io non uso mezzi termini nè parole di circostanza. Certo, Alessandra ha provato a spiegarmi e a farmi notare che la ricotta salata non è comune in altre regioni d’Italia. Ma io rimango convinta nella mia posizione e tutt’ora penso che la pasta alla norma senza quell’ingrediente speciale, è una semplice pasta con le melanzane…
Da lì un crescendo di idee a volte strampalate, di ricette bizzarre e di fantasia a go go. Ma vediamo cosa ci hanno imposto, nel tempo, le varie sfide:
Luglio 2010: Pasta alla norma
Settembre 2010: Japanese Cotton Cheescake
Ottobre 2010: Apple Pie
Novembre 2010: Coniglio alla cacciatora
Gennaio 2011: Involtini di verza
Febbraio 2011: Polpette svedesi
Marzo 2011: Danubio
Aprile 2011: Gnocchi di semolino
Maggio 2011: Risi e bisi
Giugno 2011: Kaki age
Luglio 2011: Soufflè Glacè
Settembre 2011: Macedonia
Ottobre 2011: Profiterole
Novembre: Baccalà alla livornese
Gennaio 2012: Tagliatelle all’uovo
Febbraio 2012: Patè
Marzo 2012: Crêpes
Aprile 2012: Frangipane
Maggio 2012: Budino salato
Giugno 2012: ???
Ecco tutte qui le mie proposte, in ordine sparso …
Per quanto mi riguarda, ogni sfida è una vera sfida. E’ uno stimolo a pensare, a elaborare, ad immaginare nuovi accostamenti prima ancora di cucinarli, ad avvicinrsi ad ingredienti poco usati o a tecniche mai sperimentate.
Non so voi, ma sono poche le volte che cucino “inventando” di sana pianta una ricetta. Con l’MTC è tutto pensato, è tutto “immaginato” prima, è tutto originale, mai copiato o visto altrove. E’ tutta farina del mio sacco, insomma! A volte l’esperimento riesce, a volte no. Io lo trovo comunque un utile esercizio di cucina. Oltre che estremamente divertente! La vera sfida oggi per me? Vincere di nuovo!!!
Questo mese ci è stato chiesto da Acquolina di cimentarci in un budino. Facile, direte voi! No! E’ un budino SALATO!
E visto che di per se la ricetta è facile, le due scellerate hanno pensato di metterci i bastonoi tra le ruote, imponendo tante regole e tanti paletti.
E quindi, che budino salato sia. Ho pensato di rivisatare (o come si dice in termini più moderni “destrutturare”) un piatto tipico della cucina siciliana: la pasta con le sarde e il finocchietto.
I tre elementi mandorle, finocchietto e sarde si fondono e si reinventano in un antipasto dal sapore delicato.
Budino salato alle mandorle con pesto di finocchietto selvatico e sarde croccanti
Per 4 porzioni:
Per il budino
250 gr di panna frecsa
2 uova
100 gr di mandorle pelate e tostate + 1 mandorla amara
sale e pepe
Per le sarde:
4 sarde aperte a libro
pangrattato senza glutine
olio, sale e pepe
Per il pesto di finocchietto selvatico:
300 gr di finocchietto selvatico
300 gr di olio extravergine di oliva
50 gr tra gherigli di noce e mandorle pelate
una manciata di pinoli
una manciata di uva passa
sale, pepe
2 foglie di basilico
una grattata di scorza di limone bio
Preparare il budino: scaldare la panna. nel frattempo tritare grossolanamente le mandorle e lasciarle poi in infusione nella panna per 12 ore. Trascorso il tempo, unire a questa crema le uova e frullare tutto con il minipimer, unirvi le uova, il sale e il pepe e colare negli stampini monoporzione (io ho usato quelli in silicone della Pavoni. Per timore di non riuscire a staccarli, li ho imburrati bene e ho scelto quelli con la forma meno arzigogolata possibile). Cuocere a bagnomaria a 180 per 40 minuti. Quando tiepidi, sformare delicatamente.
Nel frattempo preparare le sarde: una volta aperte a libro, passarle nell’olio e poi nella panatura senza glutine di mais. Friggerle in olio bollente e scolarle. Tenerle al caldo fino al momento di servire.
Per il pesto: Pulire bene il finocchietto tenendo solo le parti più tenere. Lavarlo e farlo asciugare accuratamente. Dividerlo in due parti. Sbollentare la prima parte e tenere cruda la seconda. Frullare poi tutto insieme all’olio, il basilico, le mandorle, la scorza grattata del limone, il sale e il pepe. Aggiungere solo alla fine i pinoli interi e l’uvetta ammorbidita. Conservare in vasetti di vetro e chiudere ermeticamente. Far bollire i vasetti per 10 minuti e poi fare raffreddare a testa in giù. In questo modo si conserverà anche a temperatura ambiente per diverso tempo. Conservare in frigo dopo l’apertura. Per un pesto dal sapore più selvatico, utilizzare solo finocchietto crudo.
Servire il budino tiepido, accompagnandolo con la sarda fritta e un cucchiaino di pesto di finocchietto..
Nota: La panatura gluten free non è obbligatoria, ma essendo di mais, permetterà di avere un prodotto più croccante.
Il pesto in realtà non è un pesto, perchè non è “pestato” nel mortaio (così come l’etimologia vuole), ma è frullato. Forse sarebbe più corretto chiamarlo salsa. La sostanza comunque non cambia. Durante la stagione del finocchietto selvatico, è possibile prepararne in quantità e conservarlo poi nei barattoli. Io ho fatto cos’: per questo budino ho prelevato due cucchiaini di pesto da un barattolo.
Le gocce rosse sono puramente decorative. E’ conserva di pomodoro.
Nota 2: ho scoperto un gruppo fotografico su fb dal quale non mi staccherò facilmente. Sopratutto ora che ho capito che è frequentato da amiche disponibili ad aggiustare disastri fotografici in meno di 5 minuti. Grazie a tutte per l’aiuto per queste foto! E sopportatemi, io sono pigra e non amo studiare!
Buon Appetito!
Stefania
22 commenti
Caspita! Sembra di sfogliare una prestigiosa e patinatissima rivista di cucina…Ricette originali, elegantemente presentate e splendidamente fotografate. E con questo budino hai chiuso, solo questo post eh!, in bellezza. Complimenti davvero. Bravissima!
Mamma mia se sei brava *_* Passare per il tuo blog è come guardare un bel quadro…hai una creatività e una fantasia incredibili…non perchè non ci credo eh, ma perchè i tuoi piatti sono bellissimi!
Il tuo budino e' un'opera d'arte mia cara 😀
ops ho dimenticato l'amarcord!!!!…il tuo e' da rivista di alta gastronomia!!! complimneti!!!…il budino non e' da meno…pesto di finocchietto selvatico!!! mi piace!! mi segno tutto!! ciaooo
che delizia questa ricetta, appena ho letto gli ingredienti giuro che ne ho sentito i sapori!
Adoro questa foto, e mi fa gola la ricetta: la pasta con le sarde giace nella mia lista d'attesa dei piatti da provare da tempo immemore!! La tua versione mi incuriosisce e mi fa venire l'acquolina..
sorvolo sulla tua abbondante e incantevole produzione per l'MT e vado dritta al budino: meraviglia! Mi piace moltissimo, la foto è perfetta e la rivisitazione della tradizione riuscita e bilanciata, insomma mi piace, si è capito? 😀
Grazie!
Francesca
Se volevi umiliarmi, ce l'hai fatta! E anche se non avevo visto la tua vetta, la immaginavo… e come vedi mi hai riumiliata!
Però ti perdono, perché sono troppo buona e soprattutto perché è gluten free… insomma come faccio a non adorarti? E poi questa è una vera pasta con le sarde con tutti i crismi, ci sono le sarde, c'è il finocchietto e c'è l'uvetta…
Che vetrina favolosa!!!!!!!
Bello rivedere tutte queste realizzazioni. Questa poi mi attizza particolarmente…
:))
Bellissimo e sicuramente buonissimo!
Mi attira tantissimo la rivisitazione di questo classico siciliano…
Molto bella anche la foto!
Un abbraccio
Eli
Ricordo la maggior parte delle tue meravigliose creazioni ma adesso sono perdutamente innamorata di quel budino alle mandorle e quella sarda che sembra così croccante ed in totale devozione di Sua Morbidezza. Tu sei inarrivabile, davvero. Stupendo! Pat
una meglio dell'altra!!!sei grande!
Stamattina, in pausa caffè, non ho resistito e son corsa qui sopra. Mi sono emozionata così tanto, che ho dovuto interrompere il beato riposo delle colleghe, per chiamarle a raccolta di fronte alle tue meraviglie. Dopodichè, ho detto: le rispondo stasera, che per quell'ora mi sarà passata. Invece, è tutto uguale. Perchè qui non c'è solo la storia dell'mtchallenge e della tua straordinaria bravura- ma ci sono anche le tappe di un'amicizia che è nata nel tempo, a piccoli passi, sullo sfondo di questo gioco: lo "scontro" sulla ricotta salata, la delusione per alcune vittorie mancate, l'entusaismo per un quadro di kandinsky che diventa macedonia, i dietro le quinte dei profiteroles, le risate palermitane al tempo delle crepes e tanti altri piccoli cammei che da perfette estranee, ci hanno reso le amiche di oggi. Ho tanti buoni motivi, per ringraziare questo giochino- ma questo, è uno dei più importanti
per il budino, passo dopo
Che carrellata meravigliosa di piatti!!!
Ti invito a partecipare al mio contest
http://leleccorniedidanita.blogspot.it/2012/05/geografia-in-tavola-ricette-ditalia-il.html
Questo tuo budino lo adoro, gli accostamenti sono stupendi!
ma che bella panoramica!!! complimenti per tutte le partecipazioni e complimenti per questo budino eccezionale!!!!
mamma mia! che sfilata di piatti!! p.s. non toccatemi la ricotta salata!! Sono riuscita a trovarla anche a Milano :))
eccezionale, eccezionale! non mi viene un'altra parola…
sei troppo brava e non sai quanto sia felice di averti conosciuta di persona personalmente :))))
grande stefania!
Che sfilata di sapori…ho gli occhi a girella @.@ mmmmm che bontà!
baci
Le tue creazioni fanno girare non solo gli occhi….. sei sempre eccezzionale nei tuoi abbinamenti e composizioni!!
Brava Stefania!
Un bacio Terry
meravigliosa carrellata di piatti, sapori e colori… e il tuo budino invita a nozze.. ma questo gruppo fotografico?! ne vorrei sapere di più: dio solo sa quanto avrei bisogno di imparare a fotografare il cibo! 😀