“Amore, stasera faccio una zuppa. E’ un legume nuovo che non abbiamo mai mangiato”
“E perchè lo devi fare?”
“Fidati, è un legumne buono, antico, un legume dimenticato, si chiama cicerchia. Ci metto dentro pure un pò di verdure della nonna, sarà buonissima”
“Ma se se lo sono dimenticati ci sarà pure un motivo! Perchè ce ne dobbiamo ricordare proprio noi?”
…
La cicerchia è un antico legume, anticamente coltivato solo in alcune zone dell’Italia centrale. Non avevo idea di cosa fossero. E sinceramente, quando mi sono vista recapitare un pacchetto con dentro un barattolo di sassolini bianchi, ho strabuzzato gli occhi. Perchè mai infilare in un elegante contenitore di vetro delle piccole pietre deformate? A cosa potranno mai servire questi piccoli sassetti? Essendoci di mezzo la Garofalo, ho intuito che si trattasse di roba da mangiare, e pure buona, ma in quel momento ero molto perplessa.
Il barattolo di cicerchie è rimasto triste e solitario in dispensa fino a qualche giorno fa. Certo, nel frattempo ho anche capito di cosa si trattasse e ho compreso di avere per le mani un pezzetto di storia rurale.
E così ho preso quel barattolone e sono andata a sentimento: pur non sapendo minimamente che sapore potesse avere, l’ho cucinata come sentivo che lei voleva essere cucinata, aggiungendo un pò di sapore siculi e una punta di mare. Il tutto insaporito con un intenso olio di casa. Ecco cosa ne è uscito fuori.
Zuppa di cicerchie con sparacello e colatura di alici
Per 4 persone
250 gr di cicerchie
4 mazzetti di sparacello
2 spicchi di aglio
olio, sale, pepe
1/2 cipolla
1/2 costa di sedano
4 cucchiaini di colatura di alici
2 piccole acciughine sotto sale
Lasciare in ammollo le cicerchie per almeno 12 ore, dopodichè eliminare l’acqua e sciacquarle molto bene sotto acqua corrente: pare che l’acqua di ammollo contenga sostanze nocive che, a lungo andare, danneggiano il sistema nervoso centrale. In una pentola dal fondo spesso, meglio se di coccio, fare un leggero soffritto con la cipolla tagliata finemente, uno spicchio di aglio intero e il sedano tagliato a tocchetti. Fare appassire leggermente, poi unire la cicerchia, girare e fare insaporire. Coprire completamente con acqua bollente e fare cuocere a fuoco molto basso per un paio di ore (mezz’ora a partire dal fischio se si usa la pentola a pressione). Quando i legumi saranno pronti, pulire, lavare e spezzettare le foglie dello sparacello. Sbollentarle in acqua salata per qualche minuto. Scolarle e poi tenerle da parte. In una padella fare imbiondire l’aglio con un goccio di olio, scioglierci l’acciuga dissalata, fare saltare lo sparacello e fare insaporire il tutto. Unire queste verdure ai legumi e servire infine con un cucchiaino di colatura di alici a porzione. Finire il tutto con un cucchiaio di olio buono.
Chiaramente, questa è la versione “strong”. Per una zuppa light, infilare tutto a freddo nel pentolone e fare sobbollire a fuoco basso per due ore in tutto, inserendo le verdure a cottura quasi ultimata. Condire tutto con olio crudo.
Con questa zuppa partecipo al contest di Sabrina
Buon Appetito!
Stefania
12 commenti
La scorsa settimana ho fatto una zuppa mooooolto molto simile a questa e devo dire che con inflessione dialettale partenopea "che m'sò cunsulato!" 😛 aahahahahaha
Mi piace come dalla complessità di dolci raffinati poi si passi alla declinazioen della semplicità che non è da meno in termini di resa al palato e di soddisfazione. Ecco perchè mi piacciono certi blog più di altri…non è il caso che aggiunga altro vero! 😛 eheheheheh
Un abbraccio :))))
PS
Dopo vado a vedermi i dolci e li so che mi farò "male"! 😛 ehehehehe
Che peccato non aver usufruito dell'opportunità di assaggiarla 🙁
P.s. Ma ha capito perché se lo sono dimenticato?
Rido, rido, rido!
L'incipit del tuo post è all'ordine del giorno in casa mia. A periodi mi fermo e lo ingozzo di tagliatelle, tortellini e polpette, così giusto per tenerlo buono!
Adoro le cicerchie, mio padre fortunatamente certi sapori li ha sempre tenuti ben presenti nella sua cucina e tu ne hai fatto una grande zuppa, la passerò anche al mio babbo.
Grazie per tutti i vizi che mi stai dando, son molto apprezzati!
Un abbraccio e buona giornata.
E io che ho ancora lì abbandonate le mie cicerchie… e fino a che non finiranno i lavori di ristrutturazione a casa non se ne parla ç_ç ma quest'accoppiata la segno, sperando di poterla fare che ancora ci siano gli sparacelli!
Buona giornata 🙂
Mmmmh che bontà!Conosco la cicerchia ma ammetto di non averla mai preparata, ed è un vero peccato perchè è un legume squisito!Mi piace da morire questa zuppa profumata e gustosa anche grazie alla colatura di alici.Ciao 🙂
Da noi la cicerchia è più conosciuta, forse perché è più frequente trovarla nella nostra regione sorella, l'Umbria e forse perché nella mia tradizione familiare l'abbiamo sempre mangiata. Ma con la colatura di alici, se pronunciassi ad alta voce questo ingrediente, vedrei, mio marito partire di corsa per venire a casa tua e non so se poi lo recupererei. Magnifica davvero. Cristina ti darà un bacio in fronte. Pat
MMMmmmmmmmmmm!!!!!! Me ne ha fatto venire voglia!!! Peccato che questo sparacello non si trovi a Milano, dici che gli spinaci freschi si assomigliano?
besitos!
E' perfetta, in tutti i sensi ;-)) grazie
cris
è bellissima!!! li devo provare pure io!!
Le trovo sempre un po' amarognole, capisco che non piacciano a tutti, ma in questa preparazione mi sembra che ci stiano alla perfezione!
Fabio
Gambetto: le espressioni dialettali rendono sempre meglio di qualunque altra frase ciò che l'animo non potrebbe altrimenti esprimere! Fantastico!
Fantasie: lo dovremmo chiedere al marito …
Sabrina: questo scambio di battute tra me e mio marito è ormai una consuetudine quotidiana …. mannaggia …
Gialla: ahahaha, male che vada rimandi all'anno prossimo!
MeggY: devo dire che la colatura da a questo piatto uno sprint in più!
Patty: meno male che c'è qualche marito che apprezza queste cose .. non sai come ti invidio!
Mai: più che gli spinaci, puoi sostituire con il broccolo-cavolo (o come "cavolo" lo chiamate voi!)
Cristina: di nulla!
Valentina: :-)))
Fabio: Un bacio!
Stanno diventando di moda, le cicerchie. Tantissimi anni fa a Ponza in un baracchino in cima a una scogliera facevano pochissime porzioni da vendere solo ai primi clienti che arrivavano, così le ho scoperte. Ma la tua zuppa le valorizza proprio bene. La Sicilia ha la fortuna di avere cose introvabili come le colature, gli sparacelli e pure lo 'strattu (anche se in questa ricetta non c'è).