Che sia ben chiaro. Io questa roba non la mangio. E la poca passione impiegata per la realizzazione fotografica di questa pietanza dimostra il mio scarso apprezzamento.
Però …
Però, appena ho letto il tema del nuovo contest delle (st)renne, minestra tradizionale … robusta … corroborante, questa è stata la prima cosa che mi è venuta in mente. Cosa di più robusto? Cosa di più invernale? Cosa di più “strong”?
Cucinare la trippa non fa parte delle mie abitudini quotidiane. Anzi, io non so nemmeno com’è fatta la trippa. E allora? Come ha fatto questa minestra ad approdare su questo blog? Semplice … ho una fida alleata: la mamma. E un perfetto complice: il papà goloso di trippa e fagioli.
Trippa e fagioli è una zuppa sostanziosa, tradizione della cucina popolare, tipicamente invernale, economica e molto piccante. Di dove sia tradizionale non lo saprei dire. Di certo, se penso a questa zuppa, ho netta in mente l’immagine di Bud Spencer e Terence Hill che affondano i loro cucchiaioni di legno in questo fumante calderone. Un pò come è successo qualche sera fa a casa mia. Peccato io non abbia lo stomaco abbastanza frote per affrontare tali “leccornie”, nè la macchina fotografica abbastanza veloce da riuscire ad immortalare tali scene…
Mia mamma, che partecipa quindi alle Mine(st)renne Glutenfree di questo mese, cucina così:
Trippa e fagioli
Per 6 persone:
Per i fagioli
300 gr di fagioli secchi
cipolla, sedano, carota
alloro, prezzemolo
sale, pepe
Per la trippa:
300 gr di trippa pulita e bollita
pomodoro pelato
cipolla
olio
sale, peperoncino
Versione “light”: preparare i fagioli nella pentola a pressione con tutti gli aromi tagliuzzati, facendo cuocere per mezz’ora a partire dal fischio. Il sale si aggiunge alla fine. Nel frattempo preparare la trippa, facendo un piccolo soffritto con la cipolla, aggiungendo il pomodoro pelato e poi la trippa, regolando di sale e peperoncino. Quando tutte e due le preparazioni sono cotte, unire, fare insaporire e servire bollente.
Versione “strong”: Preparare un soffritto con gli aromi, aggiungere i fagioli e l’acqua e portare a cottura per due ora a fuoco molto basso, preferibilmente in un tegame di coccio. A mezz’ora dal termine della cottura, preparare la trippa, facendola soffriggere nella cipolla, rosolandola poi insieme al pomodoro e facendo insaporire il tutto. Versare la trippa nel tegame dei fagioli, terminare la cottura e servire bollente, aggiungendo il peperoncino.
Nota: prima della cottura, i fagioli devono stare a bagno in acqua e bicarbonato per 12 ore. La trippa, invece, viene acquistata già lavata e bollita in macelleria e viene tagliata a listarelle prima della cottura.
Buon Appetito!
Stefania
9 commenti
pensa che le trippe sono tipiche di TV ma a me fanno i brividi!!!
Non ho parole! E non ho parole perché in Romania ho avuto pure l'ardire di assaggiare la trippa… Un meraviglioso bacio alla tua mamma!
P.s. Ma stai facendo scendere in campo tutta l'artiglieria pesante! (prima il cucciolo ora la mamma… sei una che vuol vincere ad ogni costo, eh?) 😉
Baciiii
Ciao Stefania, questi piatti così sostanziosi sono un delirio di bontà, buona settimana, Alex
Ciao Stefania
Ho conosciuto la trippa quando studiavo a Palermo (quella delle lattine!!) perchè a casa mia era severamente vietata (mia madre non riusciva neanche a guardarla!!!).Ne ho apprezzato la bontà ed ora la cucino spesso.
Ottima con i fagioli ma anche ad insalata non scherza mica.
La mangio solo una volta all'anno, ma adoro la trippa! Io non l'ho mai cucinata, ma la tentazione c'è…magari incomincio dalla ricetta di casa tua, grazie!
Complimenti alla tua mamma, ma anche io non riesco a mangiare la trippa a differenza del maritozzo baci, Flavia
Valentina: tutto ciò che è frattaglie non fa parte della mia alimentazione. non ci riesco proprio!
Stefania: ehehehe, competitiva sono!
Alex: sono proprio ciò che serve in questi periodi così freddi
Mariabianca: certe cose bisogna solo scoprirle … io ancora non l'ho fatto :-(((
Mila: se la fai, fammi sapere. Mia mamma ne sarà felice
Fla: come ti capisco …. ho provato ad assaggiarla, ma è stato più forte di me.
Io sono come te: la trippa non la mangio.
Nonostante questo non posso che apprezzare la bellezza di una zuppa tradizionale che sicuramente è saporita, corposa e sa di casa (per chi a casa la mangia ^_^)
[…] che ho mangiato tutto con gusto. Non mangio interiora, però vi ho propinato ugualmente una ricetta di trippa da far risvegliare i morti (questa però davvero non l’ho mangiata … ) Non mangio carne […]