Mi capita sempre più frequentemente di concentrare le mie energie bloggistiche su preprazioni di dolci. Perchè mi piace essere pasticcera prima che cuoca. Ma anche e sopratutto perchè, quotidianamente, cucino molto semplice, molto veloce. Niente di particolare, insomma. Niente capesante con sughetto di cozze, niente tortelli ripieni con salsa al tartufo, nessuna zuppa, condimenti stratosferici, arrosti farciti o soufflè di verdura.
Eppure mi arrivano da più parti richieste di “cose più semplici”, magari di piatti regionali. Pietanze che mi capita spesso di cucinare, ma, vai a sapere perchè, non mi viene mai in mente di inserire nel blog. Questi anellini, per esempio. Li ho preparati sabato scorso per dare il benvenuto a Giulia in terra sicula.
Forse perchè è un piatto “banale” (non semplice, ma comune!), non ho mai pensato di inserirli nel blog. Ma, appena assaggiati, il primo commento è stato “Ma questi li trovo nel blog?”
Forse perchè è un piatto “banale” (non semplice, ma comune!), non ho mai pensato di inserirli nel blog. Ma, appena assaggiati, il primo commento è stato “Ma questi li trovo nel blog?”
Per cui, eccoli qui. Gli anellini al forno a modo mio.
Trattandosi di un piatto tipico regionale, la premessa è d’obbligo: come sempre ogni famiglia fa a modo suo, seguendo una linea generale comune, ma aggiungendo e togliendo a proprio gusto.
Questi sono quelli che faccio io, personalizzati in base al mio palato. Un esempio su tutti: la tradizione vuole la presenza dell’uovo sodo. A me non piace e non lo metto.
Inoltre, le dosi puramente indicative. In casi come questi, 20 gr in più o in meno non pregiudicano la bontà del piatto. Diverso, invece per il latte: io l’ho messo perchè utlizzo un metodo di cottura non convenzionale, che necessità di un liquido che cosenta alla pasta di cuocere.
Anellini al forno
Per 6 persone:
Per il ragù:
250 gr di tritato di manzo
250 gr salsiccia
100 gr pisellini
1 litro si salsa fresca di pomodoro
vino bianco per sfumare
sedano, carota, cipolla
sale, pepe, un pizzico di cannella
olio E.V.O.
Inoltre:
350 gr di anellini
1 melanzana scura
300 gr di mozzarella
100 gr di parmigiano
Preparare il giorno prima il rgaù: non è una versione bolognese, nè tantomeno il ragù napoletano. E’ come lo faccio io. In una ampia pentola, far soffriggere delicatamente un battuto di sedano, carota e cipolla. Nel frattempo, estrarre la carne della salsiccia dal suo budello. Quando il soffritto sarà morbido e ben rosolato, aggiungere la carne tritata insieme alla salsiccia, mescolare bene con il cucchiaio di legno, cercando di sgranare la carne quanto più possibile. Fare rosolare bene anche la carne, deve essere completamente cotta ed asciutta. Quando si inizierà a sentire un intenso sfrigolio, aggiungere poco sale e i pisellini, mescolare e sfumare con il vino bianco (in questo caso, io non l’avevo e ho usato, su suggerimento di Ale, della vodka). Fare evaporare l’alcol e versare poi la passata di pomodoro. Io uso la conserva che prepara mia mamma in estate che, rispetto alle bottiglie acquistate, è tutta un’altra storia. Mi rendo conto che non tutti hano questa possibilità. Consiglio comunque di acquistare una buona conserva di qualità, cruda, non cotta. A questo punto, condire con due cucchiaini di zucchero, una macinata abbondante di pepe e un pizzico di cannella. Portare a bollore, poi abbassare la fiamma al minimo e fare cuocere lentamente per circa un’ora. Quando pronto, spegnere il fuoco e lasciare riposare.
Nel frattempo preparare le melanzane: lavarle bene, eliminare il picciolo e, senza sbucciarla, tagliarla a cubi. Cospargerla di sale e lasciarla riposare un’ora. A questo punto, strizzarla e soffirggere in padella con olio E.V.O. finchè è dorata. Mettere da parte.
Quando il ragù sarà ben freddo (per questo io preferisco farlo il giorno prima), procedere con la preparazione: in un’ampia terrina versare gli anellini CRUDI, condirli con il ragù, tagliuzzarci sopra la mozzarella, aggiungere il parmigiano e la melanzana fritta e mescolare, aggiungendo anche mezzo bicchiere di latte. A questo punto, trasferire tutto in una teglia rettangolare e cuocere in forno a 220° per 15 minuti coperto da stagnola, e altri 10 minuti senza stagnola.
Sfornare e lasciare intiepidire prima di servire.
N.B. Per la porzione che vedete in foto, io ho usato uno stampo da plumcake rivestito di stagnola e ho, poi, ribaltato i miei anellini su un piatto da portata rettangolare. Per fare questa operazione, però, è necessario che la pasta sia ben fredda: io l’ho cotta al mattino e, a ora di pranzo, ho scaldato tutto e poi capovolto nel piatto.
Con lo stesso metodo, è possibile anche preparare una versione glutenfree, utilizzando del riso CRUDO.
Perchè la pasta cruda? Perchè, nonostante questo formato tenga bene la cottura e si presti ad andare in forno, alla fine succede sempre che risulti scotta. Con questo metodo, invece, la pasta rimane al dente.
Considerato che questo piatto è stratosfericamente buono, anche se non fotogenico (però la foto è carina, dai!), e che è in grado di “rapire lo sguardo e il gusto, ben presentato, ma anche buono da mangiare, con sapori particolari o semplici, capace di accarezzare piacevolmente il nostro palato”, partecipo al contest di Fujiko.
Buon Appetito!
Stefania
Stefania
18 commenti
Ciao Stefania
hai ragione deve essere stratosfericamente buono,
soprattutto con gli anellini!
a presto
Ale
Concordo!! Anche io, vuoi per motivi di tempo, vuoi perchè non si puo mica sempre mangiare tortelli alla crema di tartufo (sia per le finanze che per l'appuntamento con la bilancia) cucino spesso cose semplici e veloci, che però non sono mai finite sul blog…nonostante mio marito ogni tanto mi dica…e questo, non lo metti?? Sembra quasi di metter che so…la "ricetta" dell'uovo sodo…Ma tu hai dimostrato il contrario…questi anellini, nella loro semplicità, sono sicuramente ottimi, dei piccoli capolavori di bontà!! Brava e grazie per aver condiviso! 🙂
eeee sono troppo buoni!!! uno dei miei piatti preferiti!!!!
Gustosissima questa ricetta!!!
wow non li avevi ancora nel tuo blog? Sono sorpresa, anche perchè la prima volta che li ho fatti ho pensato subito a te!
Io avendo seguito la ricetta di Andrea Matranga non torno più indietro, ogni volta che li ho fatti diversi mi piacevano sempre meno! baci
non li ho mai mangiati ma devono essere stupenid!!!!
Sai che, a parte la mozzarella, la ricetta è la stessa di quella di mia madre? Neanche lei mette l'uovo sodo, perchè non le piace…è vero che è di Castelvetrano e lì non si usa, ma neanche a me piace nonostante sia palermitana ^_^!
Meravigliosi, decisamente la mia "pasta al forno" preferita! Non amo le lasagne quanto questa goduriosa e consistente pasta che rimane soda e compatta.
Credo però che il loro nome originale sia "anelletti", (in alcune zone della sicilia li chiamano semplicemente "anelli" perché in tempi antichi avevano il diametro di un mignolo) e che "anellini" sia il nome industriale con cui li ha ribattezzati una nota azienda…
mi fanno impazzire… meravigliosi!
Un misurino d'olio: e mica tanto light, come tutte le ricette sicule!
Silvia: ti immagini che noia mangiare tartufo tutti i giorni???
NadirAmal: pure il tuo?
Memole: da provare
Stella: allora organizziamo un incontro in cucina: matranga vs Profumi&Sapori … mi sa che ci appanziamo di brutto!
Valentina: come tutti i piatti tradizionali, del resto!
Julie: ognuno personalizza il piatto in base al suo gusto: mio marito ci vuole i funghi perchè non ama le melanzane, nonstante i funghi non siano proprio del nostro territorio
Mela: anelletti, anellini, pasta al forno, pasta cu sucu, pasta 'ncasciata … paese che vai, nome che trovi.
Che buoni gli anellini!! E' un formato di pasta che non trovo facilmente in giro ma li adoro!
Un mix di sapori così ricco che non può non portare ad risultato altrettanto gustoso… per un piatto così farei follie 🙂
Buona serata
Ma questa cosa degli anelletti in forno a crudo con il latte non la sapevo!!! Pensa che io li lessavo al dente prima!!! Ma grazie per la dritta!!!! Buon weeken, Flavia
Scrivevo un commento ad un post di Gunther (Papille vagabonde) e mi sono ricordato di te come contro-altare ad un certo modo di vivere la cucina, quello che vuole molti vendersi all'ingrediente introvabile e nel caso specifico su citato all'azienda di turno.
Il passaggio mentale che ho fatto è stato proprio il seguente:"…adesso vado da Stefania a riprendermi quella ricetta con la pasta cruda che è davvero spettacolare…" (già vista nei giorni scorsi).
Ed eccomi qui a copiare la ricetta, a meditarne un rifacimento 'napoletano' ed a compiacermi di quanto certa 'cucina' sia viva e vegeta, ricca di rimandi suggerimenti e soprattutto di gusto.
Ma vuoi mettere il giorno che ripreparo indegnamente la tua ricetta…
Se qualcuno me la dovesse chiedere sai che soddisfazione a dire:"…questa è la ricetta di una amica siciliana che mi ha insegnato un trucco per la tenuta della cottura della pasta…" 😛 ehehhehhe
Grazie 🙂
Questo piatto è vero e sincero… senza fronzoli… di sostanza. Un capolavoro di semplice bontà. Grazie!
Ciao Stefania! Un piatto meraviglioso che mi mangerei in un boccone considerando la mia fame in questo momento! Prendo nota della ricetta! Complimenti ancora! Bacio
Adoro la pasta al forno *_*
Zia Elle: come tutti i formati regionali, spesso si fatica a trovarli fuori dalla propria regione, purtroppo
Letiziando: l'unica follia è lasciarne un pò nel piatto
Eli/Fla: io li preferisco di gran lunga. è come le lasagne, cuociono nel sugo direttamente in forno, e il latte "simula" la besciamella
Gambetto: qulunque tuo rifacimento in chiave napoletana sarà più che degno, anzi, sono sicura che saprai fare molto meglio di me! e sai che soddisfazione per me?
Fujiko: speravo proprio che lo leggessi in questa chiave: non è certo un capolavoro di eleganza, ma di gusto si!
Kiara: in queste occasioni di fame assoluta, un piatto così è proprio quello che ci vuole!
Silvia: anche io!