Due mondi lontani, una esperienza comune.
Grattacieli, tecnologia, centrali nucleari, compostezza e contegno da una parte.
Case modeste, agricoltura, carretti siciliani e umiltà dall’altra.
Persone, sgomento, disperazione, dolore, volti stravolti, devastazione. Sempre e dovunque.
E’ con questo pensiero che mi sono accostata al nuovo MTC. Alessandra ha accolto con la consueta gentilezza le mie perplessità sulla scelta della ricetta del mese. E da un suo input è nata la mia ispirazione, per un kaki-age siculo-nipponico in ricordo di questa comune tragedia, che, scontato ma doveroso ricordarlo, appartiene anche a tante altre terre (San Giuliano di Puglia, L’Aquila e l’Irpinia solo per rimanere in Italia). Scontato ma anche doverso sottolineare che la tragedia del Giappone è resa ancora più drammatica dalla presenza delle centrali nucleari, ma, come mio solito, non voglio aprire qui dibattiti di nessun tipo, tanto meno su questo delicato tema.
Io ho vissuto sulla mia pelle due terremoti, quello di Siracusa del 1990 e quello di Palermo del 2002. Non certo dalla portata devastante come quello del Giappone, ma comunque due esperineze che hanno segnato il mio animo.
Sentire la terra tremare sotto i propri piedi sconvolge nel profondo, destabilizza, lascia una cicatrice indelebile di paura e di incertezza.
Ringrazio Acquaviva, che proponendo questa ricetta (diciamocelo, non propriamente estiva) mi ha permesso di ricordare e di raccontare. Perchè MTC è anche questo.
Ho pensato di avvicinare culinariamente la Sicilia e il Giappone, perchè anche noi, oltre ad essere come il Giappone una regione ad alto rischio sismico, siamo anche esperti di fritture.
E quindi, che fritto sia… Destrutturato, però!
Diciamo che con un terzo della pastella (1 uovo intero, farina e acqua in pari dosi) e circa 150 di risotto allo zafferano (cotto e freddo) ho realizzato 4 porzioni da finger food. Ho usato 4 cucchiai di ragù per servire.
Ho preparato la pastella come indicato da Acquviva con
Ho preparato un ragù moooolto stretto. Nel frattempo ho preparato il risotto allo zafferano (sappiamo tutti come si fa, vero?), mantecato con burro e lasciato raffreddare. Chiedo scusa per la vaghezza delle dosi, ma davvero non ho calcolato. Diciamo che ho usato in tutto 700 gr di riso. Per il ragù sono partita da mezzo chilo di carne.
La parte nipponica della mia cucina ha visto preparare il kaki-age: ho unito il riso freddo di frigorifero con la pastella ghiacciata, fritto a “cucchiainate” in olio di semi a 170° e fatto poi asciugare le mie frittelline su carta assorbente.
Ho servito il kaki-age (in numero dispari) in piccole ciotoline bianche, accompagnate da un cucchiaio di ragù tiepido. Accanto c’erano anche le arancine formato mignon.
Ovviamente non finisce qui, perchè il dolce all’MTC mi manca, mi manca eccome. Per cui non ho voluto rinunciare a proporre una inconsueta versione, che ha avuto ancora più successo della versione salata.
Ad un altro terzo di pastella ho aggiunto delle gocce di cioccolato fondente (potrei dirvi, per restare in tema siculo, che era cioccolato di Modica, ma non mi piace dire fesserie) e ho fritto tutto a cucchiaiate. Il risultato è stato davvero sorprendente: appena in bocca, il cioccolato esplode in tutta la sua morbidezza, una frittellina scioglievole e croccante allo stesso tempo. Ho servito con del semplicissimo zucchero bianco, per un accostamento dal sapore semplice e antico.
N.B. – le arancine siciliane prevedono un ripieno a base di ragù e piselli … ma di risi e bisi qui ne avete già visti abbastanza…
Stefania
15 commenti
bellissimo pensiero, (si avvicina al pensiero per il mio MTC :P) e l'ultima foto è stupenda…WOW!!!
un bacione
Bellissimo post, Stefania!! Per il contenuto e lo spunto alla riflessione: certe cose devono essere sempre in prima linea nei nostri ricordi!! Brava!!
Franci
un bel post, Stefania, grazie di aver messo giustamente attenzione a questo parallelo che ci accomuna al Giappone.. la terra che trema ho potuto sentirla anch'io, in piena notte ed è come dici tu: una cicatrice indelebile.
Il kaki-age siculo è molto molto chic, elegante
Brava, bravissima e ancora Grazie
Ciao Stefania, ammetto di aver avuto un pò di difficoltà nel leggere un post che racconta di eventi così drammatici accanto alla frivolezza delle ricette, ma tutto può servire per riportare al vero valore delle cose anche noi cybernaute sempre con la testa davanti a un monitore le mani in pasta.
Il 6 aprile è scolpito nel mio dna e in quello dei miei figli…per sempre.
un saluto loredana
Stefy grazie per il tuo bellissimo reportage, hai ragione non si dovrebbe dimenticare mai!
Poi per il fritto che dire, non ti sei fatta mancare niente, eh? Anche il dolcetto, buonanotte 😉
Bravissima Stefania!!
Brava per tutto, ma proprio tutto quello che hai fatto e ricordato!!
Un abbraccio
Fabi
in comune Giappone e Sicilia hanno anche altro: sono "profondamente" isole, hanno delle lingue e culture specifiche meravigliose, una tradizione gastronomica enorme, abitanti silenti ed orgogliosi e generosissimi. E nessun dolore merita di essere dimenticato, perchè oltre a memoria condivisa esso ha diritto a diventare allo stesso modo condivisa ricchezza.
Bello il tuo post…e per MTC è dura, io ancora non ho pensato nulla…buona giornata. Ciao.
… e tu, come sempre, hai messo al servizio dell'MTC la tua classe, il tuo estro e la tua straordinaria abilità. In più, hai recuperato un legame a doppio filo con una tradizione lontana nello spazio, ma alla quale siamo legati, oltre che dalla comune esperienza del dolore, anche da una tecnica di cucina: voi siciliani siete maestri in questo e la tua idea di riproporre le ricchezze della tua terra in vesti nipponiche merita un plauso. (che poi, a pensarci bene, è il solito plauso: è da quando parteicpi all'MTC che io resto basita sulle tue ricette, ma tant'è: ogni tanto, ricordarlo non fa mica male, no?)
Grazie ancora per il tuo contributo
ale
Cara Stefania, leggo i tuoi post sempre fino all'ultima goccia perchè sono sempre pieni di un legame profondo con una terra che amo tantissimo ma vorrei conoscere di più. E' veramente un grande piacere passare di qui. Un abbraccio e splendida proposta per MTC. Pat
bravissima come sempre..per tutto
Ciao Stefania,è un piacere concoscerti in occasione di questo MTC. Il tuo post è bellissimo e anche la tua interpretazione della ricetta. A presto, Valentina
Molto toccante il tuo post, da l'inizio alla fine e il tuo Il kaki-age "cioccolatoso" mi piace tantissimo!
Da dove provengo io, i terremoti, non sono stati mai un tema cosi preocupante come qua in Italia o come, appunto, il Giappone. Soltanto 2 volte ho sentito "la voce" del terremoto, da me si dice così, e al pensarci mi viene la pelle d'oca ancora adesso!!!
in bocca al lupo per l'MTC!
Un post bellissimo che mi ha riempita di silenzio.
E delle interpretazioni della ricetta bellissima che mi hanno riempito la bocca di bava. 🙂
Grazie.
[…] è “PASSO”. Mi è successo con il coniglio alla cacciatora, con il baccalà e con il kaki age. Eppure, non riesco a passare mai, c’è quel tarlo nella mia mente che a volte mi toglie […]