Per 10 involtini:
10 fogli di carta di riso
2 mazzi di cavolacci
200 gr impasto per polpetta
50 gr emmental
50 gr prosciutto cotto
aglio, sale, pepe, olio
Per l’intingolo:
2 cucchiai di panna da cucina
2 cucchiai di limone
polvere di sumak (semi di melograno essiccati e polverizzati)
sale e pepe
Pulire il cavolaccio tenendo le foglie più tenere. Sbollentarlo in acqua salata per 3-4 minuti e poi passarlo in padella con un soffritto di olio e aglio. Far freddare e mettere da parte, tagliuzzando poi con il coltello. Nella stessa padella (ormai uso solo quelle della Pedrini) sbriciolare l’impasto della polpetta e far cuocere, sgranado con il cucchiaio di legno. Quando sarà cotto aggiungere il cavolaccio, l’emmental e il prosciutto tagliati a cubetti piccoli. Far riposare. Nel frattempo prendere i fogli di carta di riso (sono quelli che vengono utlizzati per gli involtini primavera), bagnarli in acqua tiepida fino ad ammorbidirli e asciugarli con un canovaccio. Inserire il ripieno e arrotolare. Adagiare in teglia coperta da carta forno e cuocere in forno statico a 220° per 15-20 minuti, poi 3 minuti con il ventilato (devono dorarsi e diventare croccanti)
Nel frattempo preparare la salsa-intingolo di accompagnamento: mescolare la panna con il succo di limone, il sale e il pepe e il sumak (è una spezia araba che mi ha mandato Stefania in occasione del suo contest). Servire a temperatura ambiente.
Buon Appetito!
Stefania
29 commenti
Sono bellissimi, e mi fa sorridere che anche tu, come me, abbia avuto problemi a reperire la verza.
E vedo che il sumak ti sta proprio piacendo…
Ciao! 🙂
Ma dai Stefy è un'idea bellissima. complimenti
avevo in mente una cosa del genre. però quella salsina è troppooo bellina…uffi ma dove trovo una bella melagrana qui???
bella la tua versione 🙂
nn sapevo vivessi a palermo…
Stafania, è favolosa. Assolutamente in tema, e percè no?, anzi, semmai è proprio nello spirito della sperimentazione e della fantasia. In più, ci sono due o tre ingredienti ci mi ispirano parecchio (anche perchè non ce li ho… mi toccherà correre ai ripari:-))Che bello cucinare con le "socie di blog": domenica scorsa lo abbiamo fatto anche noi ed è stata una ricarica di quelle "toste". Vado a metterti in HP- e grazie, come sempre
ale
Primo: ora voglio il SUMAK anche io!!!!! Sigh
Poi ….per fortuna qui a Ct la verza la trovo perchè mi piace tantissimo!!!
E comunque benvenga che a PAlermo tu non l'abbia trovata…così hai creato questa fantastica ricetta!!!
Lo ripeto anche qui: meno male che avevo postato subito la mia ricetta per MTC di gennaio…state postatndo tutti ricette STUPENDE…..mi sarei ritirata…baci, Flavia
Sumak??
E questa da dove salta fuori??? ^_^ oddio, sono troppo indietro! ahahahaha
Carinissimi i tuoi involtini al contrario, brava e complimenti per la fantasia..
Che dire stefy, sono bellissimi e sicuramente anche molto gustosi!Verza o no, ricetta deliziosa, brava!
Baci
che bel colorino che ha quella salsina!!!!
Come Alessandra, ti sto invidiando un tot di ingredienti che non ho…. a partire dai fogli di riso!!!!
Buona giornata!
Paola
Ooooh che peccato, non hai trovato la verza e sei stata costretta a usare l'inventiva!!! 😀 Questa versione è bellissima: carta di riso come involucro, cavulazzu nel ripieno, sumak nell'intingolo, per una versione mediterranea e molto più appetitosa dell'involtino primavera… MI PIACE!!!! 😀
Dì un po', ma i cavulazzi sono quelli che da noi (Mazara del Vallo) si chiamano cavulicchi o qualedda?
A me piace tanto la verza, ottima ricetta!!
Ottima la tua versione.
bravissima.
ciao
cavulazzi che bella ricetta! 😉
devo dire che sono meravigliosi! davvero diversi e nuovi mi piace questa tua reinterpretazione! bravissima! baci Ely
Complimenti è un'idea davvero geniale ed elegante!! a presto 🙂
Araba, si, il sumak mi piace e anche lo zathar e il tahine … insomma, mi sa che ti dovrò chiedere un rifornimento
Cleare Yaya, è un regalo che viene dall'arabia, non so proprio dove poterla trovare qui. Magari puoi fare la salsina senza sumak e con un pò di curry
Mirtilla, si, palemmitana sugnu!
Alessandra, queste sfide mi piacciono da morire, grazie a voi per aver lanciato l'MTC
EliFla, avevo già visto la tua proposta e secondo me non ha nulla da invidiare alle altre
piccoLINA, i fogli di riso li ho trovati al super al reparto cibo etnico. vai in un grande distributore e li trovi anche tu
Mapi, sei di Mazara??? Non so cosa sono i cavulicchi, ma i cavulazzi sono dei cavoli a foglia, piuttosto amari. forse si…
Annalisa, 🙂
Per tutte le altre, GRAZIE, lo sapete che i vostri apprezzamenti sono sempre preziosi!
Ciao Stefania!! ^^
Mi hai fatto proprio venite voglia di provarli! 😀
Buoni!!
Un bacio, Babi
Che bel piattino…….bravissima
Deliziosi…una idea intrigante…ciao.
Complimenti, mi piacciono tantissimo i tuoi involtini!
pensa che ho il sumak da tempo e non sapevo che farmene!bella e originale ricetta, bravissima! Un bacione…
Che piatto meraviglioso!
Divertente questa "inversione di ruoli", il contenente diventa contenuto…..e che salsina curiosa, devo ammettere che proprio non l'avevo mai vista, mi piacerebbe sperimentarne il sapore!!!
Un abbraccio,Fabi
è la terza volta che provo a scrivere questo commento ma ogni volta me lo impedisce! blogger dispettoso!
volevo dire che mi diverte il fatto che abbiamo usato esattamente le stesse verrine, e che questa ricetta mi piace moltissimo, oltre a trovare assai carina l'idea degli involtini al contrario
complimenti!
Ma io ne voglio uno! Il sumak?? LO VOGLIO!!
Stefy non ti smentisci mai! Sei una specie di pentola a pressione d'idee!
baci mia cara
E meno male che non ti piaceva la verza, hai fatto un piatto da rivista, soprattutto per la salsina 😉
è la prima volta che sento parlare del sumak, ma questi involtini però meriterebbero una ola!
immagino croccanti che devono esser stati!
Mi piace questa ricetta, mi piace il tuo blog e sei simpatica tu, quindi mi aggiungo subito, subito ai lettori e non mi perdo più il tuo blog ^_^
..e io che il sumak l'ho sempre pensato solo come tappeto. AhhhAHHH!! Fantastica l'idea dell'involtino al contrario, veramente creativa..Brava!
Mi sa che parliamo della stessa cosa allora: li cavulicchi o qualedda assomigliano un pochino alle cime di rapa e sono buonissimi.
Sono originaria di Mazara, sì, ma vivo a Milano da una vita. 🙂